La testa tra le nuvole

Un libro per dare alla vacanza un significato non passeggero


Si avvicina l’estate. E la montagna diventa meta di campi estivi per ragazzi, giovani e famiglie e pure luogo di soggiorno sereno per le persone anziane.

Si va per fare il “pieno di aria buona” – si dice –, ma non s’intende solo il respirare a fondo senza timore di rimanere soffocati dallo smog. Riempirsi d’aria buona di montagna significa incantarsi di fronte a panorami stupendi e meravigliarsi della purezza della natura (che purifica anche i pensieri); significa gioire del poco e dell’essenziale e accettare la fatica del cammino.

E in montagna il cammino è scandito tanto dai passi della riflessione personale, quanto dalla relazione spontanea con chi si incontra lungo il sentiero. «Sì, perché lungo i sentieri di alta montagna, incrociando altre persone, ci si scambia un saluto anche se non ci conosciamo. Un “buon giorno” o un “ciao” che nella sua essenzialità è segno di una gioia condivisa, di rispetto e di educazione verso quell’ambiente che ci spinge, nella sua naturalezza, a essere a nostra volta più naturali, più aperti e semplici».

Così narrano Carmelo Rigobello e don Francesco Strazzari nel libro “La testa fra le nuvole. Riflessioni per famiglie che amano la montagna” (EDB, pp. 112, € 10), che verrà presentato alle ore 20.30 di venerdì 30 maggio 2014, nella chiesa di Sovizzo Colle, nel corso di un incontro al quale interverranno, oltre agli autori, mons. Carlo R. M. Redaelli, Vescovo di Gorizia e “aspirate montanaro” – come si definisce -, e il direttore delle Edizioni Dehoniane di Bologna padre Pier Luigi Cabri.

Sarà una serata di parole e musica, grazie alla partecipazione della Schola Cantorum del Colle, diretta da Antonio e Daniele Pozza.

Il libro è il frutto di un esperimento: «Tentare di dare alla vacanza un significato non passeggero, da portare nella vita di tutti i giorni», spiegano Rigobello e Strazzari. Un percorso educativo, dunque, ma «non pesante, non astratto, non confessionale, ma aperto, semplice e libero».

L’esperimento condotto in occasione di campi estivi in montagna ha funzionato e, raccolte le idee, è andato a comporre 23 “capitoli di riflessione”, ciascuno diviso in tre parti: la salita, con cui attraverso la prosa si propone una prospettiva per guardare fuori e dentro le “cose” indicate in ogni titolo (le nuvole, la paura, lo zaino, l’acqua, il vento, il rifugio, le campane…); il filo rosso, con alcuni “buoni pensieri” da tenere con sé ogni giorno, anche dopo la vacanza; la sosta, che offre una preghiera ispirata ai salmi come aiuto a lasciare parlare il cuore.

Secondo le intenzioni degli autori, il libro “La testa fra le nuvole” dovrebbe essere inteso come «un amico di cui potersi fidare», compagno di passi sul sentiero della gioia, poiché – ricordano – «non esistono soluzioni facili per vivere nella gioia: la vita non è un “gratta e vinci”, né una parete verticale da sconfiggere. E’ un cammino che ognuno traccia, magari usando suggerimenti, intuizioni di altri. Ma la natura, così come l’arte, è un dono strepitoso, che richiede rispetto e tanta curiosità: la restituzione è assicurata con un incalcolabile valore aggiunto».


Luca de Marzi

LA TESTA FRA LE NUVOLE
di Carmelo Rigobello
e Francesco Strazzari
EDIZIONI DEHONIANE BOLOGNA
pp. 112
€ 10