In data 6 agosto 2016, la Camera ha approvato il disegno di legge con le nuove norme per la cittadinanza per i minori stranieri. I sì sono stati 310, i no 66 e gli astenuti 83. La nuova legge passa ora all’esame del senato. Hanno votato a favore i partiti di maggioranza e, tra le forze di opposizione, Sinistra ecologia libertà. Hanno votato contro Lega, Forza Italia e Fratelli di Italia. Il Movimento 5 Stelle si è astenuto.
Il dibattito è stato trasmesso in diretta televisiva, ma all’inizio in aula non c’erano più di venti deputati, compresa la presidente della Camera Laura Boldrini. Al momento dell’approvazione ci sono stati applausi provenienti dai banchi del Partito Democratico e della maggioranza, e urla di disapprovazione dai settori della
Lega.
Cosa cambia con il cosiddetto Jus soli temperato? Secondo le norme anteriormente vigenti, uno straniero nato in Italia poteva richiedere la cittadinanza solo se è stato residente legalmente senza interruzioni fino alla maggiore età. Dal 6 Agosto 2016, la Camera ha dato il primo via libera a regole più semplici per concederla ai figli degli immigrati. > Cittadinanza per Jus soli temperato: Potranno ottenere la cittadinanza italiana i bambini stranieri nati in Italia con un genitore in possesso del permesso di soggiorno Ue di lungo periodo.
Per ottenere la cittadinanza c’è bisogno di una dichiarazione di volontà espressa da un genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale all’ufficiale dello stato civile del Comune di residenza del minore, entro il compimento della maggiore età. Se il genitore non ha reso tale dichiarazione, l’interessato può fare richiesta di acquisto della cittadinanza entro due anni dal raggiungimento della maggiore età. In ogni caso, per chi nasce e risiede in Italia legalmente e senza interruzioni fino a 18 anni, il termine per la richiesta della cittadinanza sarà aumentato da uno a due anni dal raggiungimento della maggiore età. Le critiche alla clausola del permesso di lungo periodo. Varie associazioni che seguono la problematica migratoria, hanno molto criticato la recente modifica della riforma che ha introdotto la condizione del permesso di soggiorno Ue di lungo periodo per i genitori dei minori che vogliano richiedere la cittadinanza perché ritengono che sia un criterio selettivo dal punto di vista economico e quindi discriminante. Il permesso in questione, infatti, viene rilasciato ai cittadini stranieri di paesi non appartenenti all’Unione Europea solo a certe condizioni: devono essere in possesso, da almeno cinque anni, di un permesso di soggiorno in corso di validità; devono avere un reddito non inferiore all’importo annuale dell’assegno sociale; devono avere la disponibilità di un alloggio che risponda ai requisiti di idoneità previsti dalla legge; devono superare un test di conoscenza della lingua italiana.
> Cittadinanza per Jus culturae