Lettera del Vescovo al clero della diocesi

Sosteniamo la fede della nostra gente

       Ai presbiteri, ai religiosi e ai diaconi                   della Diocesi di Vicenza   Vicenza 14 marzo 2020 Carissimi,                     desidero raggiungervi con una parola di consolazione e d’incoraggiamento in questo tempo che ha mutato profondamente le abitudini e i comportamenti di noi tutti e della nostra gente. Purtroppo, i segnali a nostra disposizione indicano che la situazione di emergenza potrebbe continuare ancora a lungo. Non sappiamo quanto dureranno i tempi difficili (2Tim 3,1), i tempi della prova (At 1,7) e quando verranno i tempi della consolazione (At 3, 20), ma siamo sicuri che la nostra vita è nelle mani di Dio Padre.  Desidero farmi vicino a quanti vivono situazioni personali di solitudine e malattia, e a tutti voi che provate il dolore per non poter essere di consolazione e di benedizione alle persone, nei modi consueti del ministero. Anche se lontani fisicamente, ci sentiamo tuttavia uniti nella preghiera e nel comune impegno a rispettare le regole che ci sono date.  Per il bene di tutti i cittadini, in questo momento dobbiamo, per lo spazio di autorità che ci è riconosciuta, esortare i nostri fedeli a rimanere in casa e a muoversi solo per i motivi previsti. Cerchiamo anche noi di fare la nostra parte, evitando tutti gli spostamenti non strettamente necessari, anche se legati al ministero.  Vi esorto a vivere – e ad aiutare a vivere – con fede questo tempo di prova, intensificando la preghiera come Mosè sul monte (Es 17,11-12). Vi invito, cari fratelli presbiteri, a celebrare comunque l’Eucarestia, pur senza concorso di popolo, per il bene spirituale dei fedeli a voi affidati. Vi incoraggio anche ad approfittare di questo forzato “riposo” per leggere e approfondire qualche buon libro di teologia, di spiritualità e di letteratura. Sosteniamo la fede della nostra gente, esortando a pregare da soli o in famiglia, mettendo a disposizione i sussidi da voi preparati e quelli diocesani e nazionali. Ricordiamo che anche la sofferenza per il digiuno dalle celebrazioni comunitarie, accolta con amore e unita al sacrificio di Cristo, è culto spirituale, gradito a Dio e fonte di vita nuova (Rom 12,1).  Propongo a tutte le parrocchie, come segno di comunione, di suonare le campane alle ore 8 del mattino, a mezzogiorno e alle 19,30 della sera. In modo particolare, invito ad unirci nello speciale appuntamento di preghiera alle ore 21 del 19 marzo (Solennità di San Giuseppe), promosso dalla CEI. In quell’occasione, alla preghiera fatta nelle case, associamo la voce delle campane delle nostre chiese (per non più di tre minuti). Possiamo esprimere la nostra vicinanza alle famiglie, agli anziani e agli ammalati anche con una telefonata, assicurando loro il nostro ricordo nella preghiera. Confessioni e Comunioni sono sospese, salvo in casi eccezionali (malati gravi) e mantenendo sempre le dovute precauzioni.  Per quanto riguarda l’apertura delle chiese, è difficile assumere un orientamento valido per tutti. Da più di qualcuno di voi mi è stata fatta presente la difficoltà di tenerle aperte, sia per il venir meno della presenza dei laici, che di solito se ne occupano, sia per la difficoltà di garantire il rispetto delle precauzioni stabilite dall’autorità civile. Lascio alla vostra discrezione valutare l’opportunità di tenere aperte le chiese. Là dove le chiese rimangono aperte, comunque, non si esponga il Santissimo per non dare motivo di assembramento.  Proseguiamo fiduciosi il cammino di questa singolare Quaresima, sicuri che arriveremo anche noi con Cristo alla gioia della Resurrezione.  Vi saluto e vi abbraccio tutti con affetto fraterno e sincera gratitudine.  ✠ Beniamino Pizziol                                                                                                                                                                                                                                   Vescovo di Vicenza

Scarica il testo della lettera del Vescovo