Lo sguardo premuroso ed attento di Bertilla Antoniazzi

Chiuso il processo diocesano verso la beatificazione

 
Mercoledì scorso festa dell’Annunciazione del Signore si è celebrata in Cattedrale la messa presieduta dal vescovo Beniamino Pizziol, preceduta – come ha detto il Vescovo stesso durante l’omelia – «da un evento importante per la vita della nostra Diocesi: la chiusura della fase diocesana del processo sulla vita della Serva di Dio, Bertilla Antoniazzi».
 
Mons. Pizziol durante l’omelia si è soffermato sul mistero dell’incarnazione. «Mentre siamo condotti dalla liturgia – ha detto – a rivivere l’evento della passione-morte e risurrezione di Gesù», la solennità dell’Annunciazione «ci fa contemplare il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio, nel grembo della Vergine Maria».

«La liturgia che stiamo celebrando – ha proseguito – è attraversata da un imponente annuncio di vita, a partire dalle parole del profeta Isaia: “Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele, perché Dio è con noi” (Is 7,14; 8,10)».

«In questo oracolo di una “vergine partoriente” – ha notato mons. Beniamino – la tradizione cristiana ha da sempre visto l’annuncio profetico della nascita di Gesù, figlio di Maria. L’Annunciazione, narrata all’inizio del Vangelo di Luca, è un avvenimento umile, nascosto, ma al tempo stesso decisivo per la storia dell’umanità». All’inizio dell’evento di salvezza c’è il sì di Maria e il sì di Gesù. «Quando la Vergine disse il suo “sì” all’annuncio dell’Angelo – ha spiegato Pizziol -, Gesù fu concepito e con Lui cominciò la nuova era della storia, che sarebbe poi stata sancita nella Pasqua come “nuova ed eterna” Alleanza. Il “sì” di Gesù e di Maria – ha continuato – si prolunga nella Chiesa e si rinnova nel “sì” di ciascuno di noi, della nostra chiesa di Vicenza».
 
Il vescovo Pizziol si è quindi soffermato sulla figura di Bertilla Antoniazzi. «Vogliamo ricordare anche il sì di Bertilla Antoniazzi» e ha sottolineato il significato che questa donna ha per la Chiesa berica.
«Nata a San Pietro Mussolino nel 1944 e morta ventenne nel 1964, Bertilla rappresenta uno degli ultimi grani di quel rosario di santità che accompagna, in un modo continuo, il cammino della chiesa vicentina. Una giovane donna, che viene dalla periferia della diocesi, da una comunità piccola, cresciuta in un famiglia numerosa, dall’animo semplice e limpido, pochi anni di scuola, il cammino tra le giovanissime di Azione cattolica e con l’Unitalsi, uno sguardo premuroso e attento verso gli altri e verso il mondo».

Mons. Pizziol ha ricordato il 20° anniversario della promulgazione dell’Enciclica “Evangelium Vitae” di San Giovanni Paolo II e ha ringraziato «tutti gli aderenti al Movimento per la vita e i volontari dei Centri di aiuto alla vita, per la loro testimonianza e per il servizio prezioso che svolgono per promuovere, accogliere e difendere la vita in tutte le sue fasi dal concepimento alla morte naturale».
 
Articolo da La Voce dei Berici di questa settimana