Lorenzo Belluscio “custode dell’umanità”

La canzone del vicentino è stato scelto dalla CEI come inno per la giornata del malato 2022

Quella di Lorenzo Belluscio è la storia di chi fa del suo dono una missione. Lorenzo è un giovane consulente assicurativo, testimone del suo tempo, che condivide le speranze, le paure e i dubbi propri della sua generazione. Nulla di eroico se non fosse per quel coraggio di agire, innato in ciascuno di noi, che non ha avuto paura di sperimentare, tramutandolo in un progetto piccolo e grandioso allo stesso tempo. Otto anni fa, infatti, Lorenzo ha deciso di affiancare alla sua passione per la musica e il canto la fede per Dio, facendosi così strada nel mondo della Christian music.

Essere cantautori cristiani- ci spiega- significa diventare ‘una matita nelle mani del Signore’, mettendo a disposizione il proprio dono con la gratuità nel cuore e affidandosi a Lui con la certezza di ricevere una direzione. ‘Nel farsi piccoli si diventa grandi, dobbiamo agire, con la fede in tasca, dando vita a progetti concreti, perché siamo esseri irripetibili e solo noi possiamo fare le cose in quel determinato modo’ prosegue. La fede non va tenuta al riparo dalle intemperie della vita, ma va calata nella quotidianità, così da poterla sentire. Essere fedeli fa parte del nostro essere uomini e, nonostante la fede, solo con gesti quotidiani e concreti potrai dire di viverla nella sua massima intensità.

Lorenzo accenna all’icona che raffigura l’abbraccio di Gesù con san Pietro per descrivere quale debba essere il nostro rapporto con la fede e con Dio: senza timori, senza riverenze ma come un rapporto di amicizia, di fratellanza; trasmettiamo ciò che Dio è, lui sa cosa abbiamo realmente vissuto, per questo merita di passeggiare al nostro fianco e di abitare il nostro cuore. Così facendo potremo accogliere Dio nella nostra autenticità. ‘Abbiamo paura dell’azione , ma c’è un progetto disegnato per noi, ed è nostro compito accantonare ogni timore e metterci in viaggio verso la destinazione cui apparteniamo’ afferma con decisione Lorenzo.

Nel rapporto che Lorenzo ha instaurato con la fede risiede l’unicità della sua missione. Nel momento di composizione di un testo musicale è imprescindibile l’atto della preghiera, il mettersi all’ascolto, aprire il proprio cuore, farsi condurre, diventare uno strumento di bene. Nonostante questo, scrivere di determinate tematiche non è mai semplice, richiede la scelta delle parole giuste e molto studio e approfondimento.

Il suo ultimo singolo ‘Custodi dell’umanità’, ad esempio, scelto come inno della XXX Giornata mondiale del malato dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute della C.E.I, affrontando una tematica delicata come la malattia, ha reso necessaria per Lorenzo una certa dose di attenzione e sensibilità, per rispetto di tutti coloro che vivono ogni giorno condizioni difficili e per il desiderio di essere veicolo di sentimenti veri, senza scadere nel banale. Ma se ti affidi a Dio e a Maria, per cui Lorenzo ha una grande devozione, aprendo il tuo cuore e lasciandoti condurre sarà impossibile sbagliare strada.

Dio conosce quelli che saranno i risultati del tuo lavoro, del tuo impegno prima ancora di portarlo a compimento. ‘Non sei subito consapevole della responsabilità che porti sulle spalle, procedi con il solo obiettivo di creare una catena di amore, di generare del bene, raggiungendo, nella diversità delle esperienze di vita, la profondità dell’essere umano’ precisa.

Il suo percorso, infatti, inizia nel momento in cui con onestà e umiltà intercetta nel panorama musicale contemporaneo, vasto e prezioso, il bisogno di profondità, di luce: sceglie di non abbassare lo sguardo di fronte alla superficialità di alcuni testi musicali, ma semmai di essere promotore di un cambiamento, che seppur inizialmente piccolo ancora fa parlare di sé dopo 8 anni. La musica ha un potere enorme- spiega Lorenzo- semplice, immediato, capace di influenzare, dirigere, e di fondersi con i messaggi che diffonde. Nella sua musica vengono portati il Vangelo, la fede e la cristianità, stupendosi per come i suoi messaggi fioriscano e si estendano.

Un’evoluzione musicale e umana che lo ha visto pubblicare il suo primo cd di Christian music nel 2014 -‘Grazie di esistere’-, passando per l’intensa esperienza vissuta a Cracovia in occasione della Giornata mondiale della Gioventù, quando ha avuto la possibilità di cantare in una delle parrocchie della città. Il tutto costellato da numerosi progetti di beneficenza cui Lorenzo ha partecipato negli anni, sempre con la gratuità nell’animo e la sola necessità di fare con la sua arte del bene concreto. Oggi con l’uscita del nuovo singolo ‘Custodi dell’umanità’ e l’uscita del nuovo cd, prevista per la fine dell’anno, si apre una nuova fase del suo percorso: ha iniziato a collaborare infatti con una band composta da 4 ragazzi, tutti molto competenti e con una notevole vena artistica (Alessandro Castagna, Francesco Bigon, Antonio Todesco, Cristiano Gusella). La condivisione dei talenti di ciascuno di loro porta a vivere esperienze forti e autentiche rappresentando il primo passo di quella catena di amore che la loro musica vuole costruire. ‘Se sei in grado di vivere esperienze forti nel tuo microcosmo sarai in grado di raccontarle nella tua musica’ conclude Lorenzo. 

Parlando con Lorenzo non si può che essere investiti dalla potenza delle sue parole, gentili e risolute, dalla sua determinatezza e in primis dalla sua umiltà. «Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile» ricorda Lorenzo come monito personale, citando San Francesco. Non è il desiderio del successo a spingerlo nella giusta direzione ma la consapevolezza che il bene si moltiplichi, arrivando anche lì dove non avremmo mai immaginato, contagiando e avvicinando le persone. Ed è proprio alle persone che lui presta attenzione durante il suo lavoro: sua moglie, la band, le realtà francescane, don Fabio Rosini e il percorso delle dieci parole, e altri ancora. Esperienze essenziali per educare il cuore all’amore e all’ascolto. Motivo per cui ‘Custodi dell’umanità’ sarà inno della Giornata mondiale del malato, dove la sua musica è stata scelta come simbolo dell’amore che ogni malato meriterebbe: Lorenzo ha realmente creato, partendo da una passione, da un talento e dalla fede, un circuito di amore inarrestabile.

E allora, come lui stesso ci ha ricordato, è proprio il caso di dire che Dio non sceglie le persone capaci ma rende capaci chi sceglie.

Lucia Dall’Asta