Mercoledì 4 ottobre festa di San Francesco, a San Lorenzo arrivano i Frati minori del Vangelo

 
 L’appuntamento è fissato per mercoledì prossimo 4 ottobre. Alle  ore 18.30, nel Tempio di San Lorenzo a Vicenza, nel giorno in cui si ricorda S. Francesco d’Assisi, il vescovo Beniamino presiederà la messa per l’inizio della presenza della comunità dei Frati Minori del Vangelo con fr. Marco Matteo Pugina, 53 anni, presbitero, di Rovigo, ministro della fraternità e guardiano del convento, fr. Franco Acanfora, 57 anni, presbitero, di Roma, vicario ed economo, fr. Pietro Campidelli, 30 anni, accolito, di Cesena, servizi fraterni e pastorali.
Vicino alla fraternità ci sarà anche sr. Roberta Speca di Castorano (Ascoli Piceno), che verrà stabilmente ad abitare nella zona una volta riservata alla famiglia del custode, quando sarà sistemata e resa abitabile. A poco più di un mese dal saluto alla comunità dei Frati Minori Conventuali che hanno lasciato la città dopo 90 anni di presenza, per il tempio di San Lorenzo inizia una nuova stagione. «Noi arriviamo a Vicenza con l’impegno – ci dice fr. Marco Matteo Pugina – innanzitutto di testimoniare. C’è senz’altro anche il servizio pastorale, ma prima di tutto per noi è decisivo vivere il Vangelo sforzandoci di testimoniarlo e annunciarlo anche con la parola, secondo la regola di Francesco». La loro presenza prevede, peraltro, il servizio ministeriale e apostolico con la celebrazione della messa, l’incontro e l’ascolto delle persone, il ministero della riconciliazione, la predicazione di esercizi spirituali e ritiri, l’annuncio attraverso catechesi e Lectio divine, la collaborazione, per la condivisione con i poveri, con realtà diocesane già esistenti. Per quanto riguarda lo stile di vita fr. Marco Matteo ci tiene a sottolineare la dimensione della fraternità e della povertà. «La fraternità, caratteristica prima della nostra forma di vita – afferma – ci chiama ad essere realmente fratelli fra di noi, nella dimensione spirituale, ma contemporaneamente nella quotidianità della vita, come ci chiede Francesco, amandoci come e più di quanto ama una madre il proprio figlio». Con riferimento alla povertà, questa «è rinuncia ad ogni forma di sicurezza materiale ed economica, per cui non chiediamo remunerazioni e retribuzioni né per il nostro lavoro, né per i servizi che ci vengono richiesti anche in campo apostolico e ministeriale e ci affidiamo alla Provvidenza». «La povertà che ci sforziamo di vivere – precisa – si attua anche nel non promuovere alcun tipo di attività che possa prevedere delle entrate economiche (mercatini di beneficenza, pesche, lotterie, pranzi o altro). È cercare di vivere con il necessario, usando dei beni in modo oculato, nel riutilizzo di ciò che c’è per testimoniare anche la possibilità che si può vivere senza sprecare beni naturali (es. acqua) e non (es. cibo)». Fondamentale è poi la preghiera che fr. Marco Matteo definisce «il tempo di condivisione più profonda con Dio», per cui – aggiunge – «oltre alla messa quotidiana e all’Ufficio divino (aperti alla gente), ci proponiamo di rendere Gesù Cristo quotidiano nei vari aspetti della nostra vita. Come si diceva di Francesco, noi frati più che pregare, cerchiamo di rendere la nostra vita una preghiera». Rispetto alla nuova realtà vicentina in cui si inserisce la Fraternità che negli  ultimi tre anni ha vissuto nel convento S. Francesco a Pavullo nel Frignano in provincia di Modena (convento dei Frati Minori Cappuccini, che ora sarà chiuso), fr. Marco Matteo sottolinea che «in questi mesi ci sono stati diversi incontri con il Vescovo, il Vicario generale don Lorenzo Zaupa, don Beppino Bonato e altre persone e abbiamo avuto modo di cominciare a conoscerci». Tra pochi giorni il cammino di vita e condivisione diventerà quotidianità a servizio del Signore e nel nome di Francesco, in comunione con la Chiesa in Vicenza. Lauro Paoletto