“Mi sento chiamato al servizio della comunione per la nostra Chiesa diocesana”

Le prime riflessioni del nuovo Vicario generale don Lorenzo Zaupa



 Lunedì 5 ottobre alle ore 12 nel salone Lazzati del Palazzo delle Opere Sociali, con una cerimonia semplice, ma molto sentita e partecipata, ha iniziato il proprio servizio alla Chiesa di Vicenza il nuovo Vicario Generale don Lorenzo Zaupa.
 Il Vescovo mons. Beniamino Pizziol ha sottolineato la delicatezza dell’incarico del Vicario generale (“il primo collaboratore del Vescovo, quasi un suo alter ego”) e ha nuovamente espresso parole di grande stima e riconoscenza al Vicario generale emerito mons. Furian, che ha lasciato il compito per raggiunti limiti di età.
“Don Lodovico – ha detto mons. Pizziol – ha svolto un ministero generoso e intelligente, facendosi sempre amare per la sua bontà e disponibilità. Sono felice di aver scelto di tenerlo a mio fianco in questi anni in cui è stato per me fratello maggiore e affidabile compagno di viaggio”. 

Prima di formalizzare la nomina del nuovo Vicario, il Vescovo ha voluto ricordare l’iter che ha portato alla scelta di don Zaupa come successore di mons. Furian. “Ho consultato più di 500 persone tra preti e laici impegnati nella nostra Chiesa diocesana. Tale consultazione – ha detto il Vescovo – ha portato ad individuare una decina di nomi su cui maggiormente ricadevano le preferenze. Tra questi, ho scelto don Lorenzo che oltre ai requisiti prescritti dal Diritto Canonico, vanta una lunga e differenziata esperienza pastorale, nelle nostre parrocchie e anche in terra di missione”.

Al termine dell’intervento del Vescovo, don Zaupa ha emesso pubblicamente la Professione di fede e il Giuramento di fedeltà assumendo così ufficialmente il nuovo incarico.
Dopo un commosso abbraccio con con mons. Furian e con il Vescovo, il nuovo Vicario ha espresso alcune parole ai presenti, sottolineando in particolare a sua volta la gratitudine al predecessore, la riconoscenza al Vescovo per la fiducia riposta alla sua persona e il desiderio di impegnarsi in un “ministero di comunione” per la Chiesa ed in particolare per i preti vicentini.
“La nostra è una Chiesa bella – ha detto don Zaupa – con qualche fatica, ma anche con tanti doni e potenzialità. Sono consapevole dei miei limiti, ma mi impegnerò a servirla con amore, magari facendo tesoro della Regola di san Gregorio Magno che invita il pastore all’accortezza nel tacere e al tempismo nel parlare“.
Buon servizio don Lorenzo!
don Alessio Graziani
L’ingresso di don Lorenzo Zaupa come nuovo vicario generale offre l’occasione per presentare questa figura che rappresenta il principale collaboratore del vescovo nel compito di governare la diocesi. È normalmente un prete come gli altri e in quanto tale non può essere definito un “vice-vescovo”, come talvolta si sente dire, perché  non ha ricevuto il sacramento dell’episcopato: per questo nell’ambito sacramentale non ha poteri diversi dagli altri presbiteri (ad es. non può conferire l’ordinazione sacerdotale).

Questa figura si è  affermata progressivamente negli ultimi secoli e ha trovato nel Codice di Diritto Canonico del 1917 la sua prima definizione normativa nel diritto universale della Chiesa. Il Concilio Vaticano II, nel Decreto Christus Dominus sul ministero dei vescovi, definisce l’ufficio del vicario generale come preminente all’interno della Curia diocesana. In tal senso va evidenziato che il Vicario generale non è solo ma può contare sui responsabili e collaboratori degli uffici della Curia.

L’ambito di competenza del vicario generale, infatti, è per sua natura “il governo di tutta la diocesi”. Il suo limite sta nel fatto che la potestà connessa con questo ufficio è “vicaria” (esercitata cioè in nome del vescovo e in dipendenza da lui) ed “esecutiva” (pertanto non comprende la potestà legislativa e quella giudiziale). Il vicario generale, quindi, può porre tutti gli atti amministrativi (concernenti cioè il governo della diocesi quali autorizzazioni, licenze, dispense, ecc.) che non sono riservati personalmente al Vescovo diocesano.