Misericordiosi come il padre (12): il vescovo Beniamino ci racconta la sua esperienza di Misericordia

 
Al termine di queste interviste sulla misericordia, abbiamo chiesto al nostro Vescovo Beniamino di dirci una parola sulla misericordia e di raccontarci qualcosa della sua esperienza.

Vescovo, quando ha vissuto delle esperienze di misericordia di Dio nella Sua vita?Distinguo innanzi tutto le esperienze di misericordia ricevuta da quelle di misericordia offerta. La mia esperienza di misericordia ricevuta, è legata al sacramento della confessione: si tratta di una esperienza intensa dell’Amore di Dio che mi fa prendere sempre più coscienza dei miei limiti, delle mie fragilità, del mio peccato… Ogni volta, che mi presento a Dio con tutto il carico della mia umanità, della mia pochezza, del mio egoismo, mi trovo nella condizione del figlio minore della parabola quando ritorna davanti al Padre. E’ sempre un’esperienza di gioia, di rinnovamento, di rigenerazione…Nell’abbraccio del Padre mi viene restituita la dignità perduta. Se si vive bene la confessione, ogni volta si fa l’esperienza della infinita misericordia che ci viene donata dal Padre.La misericordia ricevuta da Dio ti cambia e ti chiede di donare la stessa misericordia alle persone che ti hanno offeso, denigrato, evitato… A questo riguardo, vorrei narrare una esperienza particolare di misericordia che ho vissuto mentre stavo nella diocesi di Venezia. In una situazione di incomprensione con un confratello presbitero si è creata una rottura relazionale che poi, con il passare del tempo, è diventata per me come una spina nel fianco e, sono sicuro, anche per lui.Ho pregato e invocato dal Signore il dono di ristabilire la comunione perduta. I tempi sono stati lunghi, ma come sempre il Signore, rispettoso della nostra libertà, lascia tutto il tempo necessario per la conversione, perché Lui “non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva” (Ez 33,11).In alcuni incontri comunitari ho chiesto perdono, ma ho sperimentato solo il silenzio di Dio e anche del confratello. Inaspettatamente, il Signore mi ha fatto incontrare questa persona. Ci siamo salutati e abbracciati e insieme abbiamo ripreso il cammino da fratelli; in quella situazione mi sono sentito come un “misericordiato”.Eccellenza, cosa significa per Lei essere misericordioso?Significa provare gli stessi sentimenti di tenerezza, di prossimità e di commozione, che Gesù ha avuto verso le persone che ha incontrato nella sua vita pubblica.Vorrei spiegarmi ricordando un’esperienza che ho già vissuto due volte da quando sono Vescovo a Vicenza, incontrando le donne dell’ A.N.D.O.S. (Associazione Nazionale Donne Operate Seno). Durante la loro ‘festa di primavera’, esse vivono un’autentica esperienza di solidarietà, di condivisione e di speranza. Più di una volta mi hanno espresso la loro gioia per la mia presenza e la mia vicinanza, “perché –affermano – si sentono amate dal Vescovo”.  Una provocazione… perché abbiamo bisogno di riconoscere questa misericordia di Dio?

Perché se sperimentiamo l’amore e la tenerezza di Dio, di conseguenza ci sentiamo provocati a porre in essere gesti di misericordia, perché questi gesti sono la conseguenza dell’esperienza vissuta. Il Giubileo della Misericordia è un po’ un banco di prova per tutti noi: siamo chiamati ad esprimere concretamente la misericordia di Dio perché tutti siamo stati perdonati da Lui.
 
Naike Borgo