Misericordiosi come il Padre (2): la testimonianza di una giovane animatrice

Toccata dalla misericordia di Dio alla GMG di Madrid

 
Cosa significa concretamente essere “misericordiosi come il Padre”? Ecco la seconda delle brevi interviste che verranno pubblicate sul nostro sito a cadenza settimanale (orientativamente il mercoledì) ad alcune persone diversamente impegnate nella comunità ecclesiale.
 
Abbiamo rivolto le domane sulla misericordia a Elena Dal Lago, una giovane di 23 anni che abita a Schio. Elena è da sempre impegnata nella parrocchia di santa Maria delle Grazie a Giavenale, in particolare come animatrice.
 
Cosa significa per te essere misericordiosa?
Essere misericordiosa per me significa amare l’altro come Dio ama me, ama ognuno di noi. Penso che la misericordia che Dio riversa su di noi ha bisogno di essere ridonata a sua volta, non può restare chiusa dentro il cuore di una persona; quindi, essere misericordiosi per chi accoglie la misericordia di Dio diventa quasi una necessità a cui si è chiamati a rispondere. Spesso vivere ciò non è semplice né immediato, ma credo non sia neanche impossibile: me  lo dimostra la testimonianza di molti cristiani e di molte persone che mi circondano e che sono con me misericordiose.
 
Quando hai sentito la misericordia di Dio nella tua vita?
La prima volta in cui ho sentito in modo chiaro la misericordia di Dio è stato durante la GMG di Madrid. Durante uno dei tanti incontri fatti nella settimana che precedeva l’incontro con il Papa ci è stato fatto vedere un video in cui si mostrava la storia tra Dio e una ragazza: lui le dava la vita, danzava con lei, le ha creato la natura perché potesse ammirarla e goderne i frutti. Ad un certo punto però arrivavano una serie di personaggi che con le varie tentazioni distoglievano la ragazza da Dio e la allontanavano, nonostante lui continuasse a chiamarla. La ragazza, intontita da tutte queste false promesse, arriva perfino a disprezzare il dono più grande che Dio le aveva fatto: la sua vita. A quel punto, però, lei sceglie di ascoltare il richiamo di Dio e con tutte le sue forze cerca di raggiungerlo, superando queste tentazioni.Anche Dio cerca di tirarla a sé con tutte le sue forze, finché non si mette al posto della ragazza, prendendosi tutto il peso dei suoi peccati, di questi oscuri personaggi, sconfiggendoli e dando così di nuovo alla ragazza la sua felicità originaria e tornando a stare assieme, anzi, dandole una nuova vita ancora più unita a lui. Quando ho visto questo video, mi è sembrato di rileggere molto della mia storia e mi son resa conto di quanto grande fosse la misericordia di Dio, cioè il suo amore, verso di me e verso ogni persona. In quel momento ho cominciato a capire cos’è la grande misericordia di Dio, anche se si tratta di un percorso che non ha mai fine. Spero con tutto il cuore che possano sperimentare il Suo grande dono non solo tutti i cristiani, ma anche tutti gli uomini e le donne del mondo.

La bella e profonda testimonianza di Elena ci richiama alla responsabilità della fede verso chiunque incontriamo perché diventi sempre più una parola incarnata nella nostra quotidianità e non rimanga solo parola. La quaresima potrebbe essere un tempo in cui prendersi un piccolo impegno concreto per rinsaldare la nostra fede, anche nella quotidianità.
 
 
Naike Borgo