Mons.Pavanello è entrato nella Diocesi di Adria-Rovigo. Il video della Cerimonia e i testi degli interventi

 
 Domenica 6 marzo mons. Pierantonio Pavanello ha fatto il suo ingresso come nuovo Vescovo nella diocesi di Adria-Rovigo.

Il nuovo Vescovo, con quanti lo hanno accompagnato dalla diocesi berica, prima di arrivare ad Adria, si è fermato Lendinara, per una sosta al Santuario della Madonna del Pilastrello, principale Santuario mariano della Diocesi di Adria-Rovigo. Nella supplica pregata da mons. Pavanello, il nuovo vescovo si affida alla Vergine Maria con parole di filiale ed affettuosa confidenza:   All’inizio del mio ministero pastorale nella Chiesa di Adria Rovigo, mi affido, a Te, Maria, Madre della Chiesa. Sostieni il mio impegno interiore a conformare ogni giorno la mia vita ad immagine del Tuo Figlio. Alla Tua scuola fa’ che io impari a contemplare il volto di Cristo e a trovare in Lui consolazione nello svolgimento della missione che mi è affidata (…) Maria “madre dei pastori”, fa’ che io manifesti nel mio ministero la paternità di Dio, la bontà, la sollecitudine e l’autorevolezza di Cristo, la vitalità dello Spirito che anima la Chiesa e la sostiene nell’umana debolezza. Fa’ che nel mio compito di maestro della fede, l’annuncio del Vangelo sia accompagnato e reso credibile dalla testimonianza della vita, così da attrarre a Cristo anche chi non crede o ha abbandonato la fede e la vita cristiana. Aiutami ad essere vicino ai preti e ai diaconi, che condividono con me il peso e le fatiche del ministero: sentendosi amati dal loro Vescovo trovino la forza per affrontare ogni difficoltà (…).   Dopo un saluto agli anziani ospiti della vicina Casa Albergo, il Vescovo ha proseguito per Adria. Durante l’omelia della celebrazione eucaristica, mons. Pavanello si è rivolto ai fedeli della nuova diocesi esprimendo tutta la trepidazione che stava vivendo. Ha quindi raccontato quello che ritiene essere il primo compito del Vescovo: “Nel momento della consacrazione episcopale, sul mio capo è stato posto aperto il libro dei Vangeli, come a dire che il contenuto di quel libro deve entrare nella mia vita in modo che, trasformata dalla potenza dello Spirito, la mia stessa persona sia come un “Vangelo vivente”. Perché la Parola di Dio sia “viva ed efficace”, infatti, ha bisogno di “prendere carne”, di arrivare a noi come parola “umana”, che ci interpella e ci incontra nella nostra umanità. Non basta che la Parola sia contenuta nel libro santo della Sacra Scrittura, è necessario che essa passi attraverso la parola di un uomo. È la logica dell’incarnazione che continua: quella logica per la quale Dio si è servito dei profeti per parlare al suo popolo; quella stessa logica per la quale, poi, nella pienezza dei tempi, il Verbo si è fatto uomo. Predicare allora non è solo ripetere quello che già è stato detto e scritto, ma far sì che la parola “diventi carne” e possa risuonare, qui ed ora, nel cuore di chi ascolta”. Monsignor Pavanello ha continuato l’omelia considerando la ricerca del Padre nell’esperienza umana: “E’ una felice coincidenza che l’inizio del mio ministero avvenga proprio nella domenica in cui la liturgia ci propone la parabola evangelica del Padre misericordioso. E’ una pagina che ci porta al centro del vangelo, ma che allo stesso tempo incontra il desiderio di paternità presente nel cuore di ogni essere umano. La “ricerca del padre” è una costante dell’esperienza umana, come possiamo vedere già negli antichi miti del mondo pagano. Anche il nostro tempo è segnato dalla parabola storica della figura paterna, che si muove tra la tirannia di un “padre padrone” e l’insignificanza di un “padre assente”. L’Abbà/Padre di Gesù è la risposta e il compimento della ricerca umana del padre. (…)  Il Padre di Gesù è Colui che si prende cura dei suoi figli, ma allo stesso tempo ne rispetta la libertà. E’ Colui che è origine feconda di vita e allo stesso tempo profezia di un suo compimento felice. (…) Non c’è vita senza padre.” Il Vescovo ha quindi raccontato alcuni elementi della sua esperienza di paternità spirituale: “Già come prete ho potuto sperimentare la bellezza della paternità spirituale. In queste settimane, seguite alla mia nomina episcopale, ho avuto modo di rivedere tante persone conosciute attraverso il ministero e mi ha colpito molto sentire come tanti mi sentono per loro come un padre a cui la loro vita è legata non da vincoli di sangue, ma da un rapporto spirituale, che continua a sostenerli, incoraggiarli, consolarli. Porterò nel cuore questa esperienza grande ed entusiasmante e senz’altro ne riceverò la forza e la consolazione di cui ho bisogno per affrontare la mia nuova missione. Vorrei ricordare, però, che nella Chiesa la paternità spirituale si accompagna sempre alla fraternità. Si può essere padri nella fede perché prima si vive da fratelli. (…) Solo vivendo da fratelli, impareremo ad aprirci alle necessità dei più poveri e bisognosi, andando incontro ai drammi dell’umanità e ponendo segni di pace e di giustizia nella nostra società”.   Al nuovo Vescovo auguriamo un buon inizio di episcopato secondo i desideri che ha espresso durante la celebrazione d’ingresso nella nuova diocesi. 

 
 
 
Il video della cerimonia di insediamento del Vescovo Pavanello si può guardare qui sotto, il video è edito da TeleChiara
 
 
 
Scarica i testi degli interventi in versione integrale:
 
Supplica alla Nostra Signora del Pilastrello
 
Risposta al saluto della autorità
 
Omelia