NATALE DEL SIGNORE: OGGI, È NATO PER VOI IL SALVATORE

 
 
NATALE: 25 Dicembre 2020 Scarica le pagine del sussudioScarica il sussidio completoVenerdi 25 dicembre 2020: Natale celebrazione in famiglia   DIALOGO INIZIALESignore apri le mie labbra
e la mia bocca canterà la tua lode.
Dio fa’ attento il mio orecchio
perché ascolti la tua Parola.
Benedetto il Signore Dio, il Dio d’Israele
egli solo compie meraviglie
benedetto per sempre il suo Nome di gloria
tutta la terra sia piena della sua gloria.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo…
ALLA TUA PRESENZA SIGNORE

Oggi si compie ogni promessa
fatta nel tempo ad Abramo:
viene l’Atteso, l’Emanuele,
viene il Dio con noi.
Popolo canta: Gloria al Signore!
La tua speranza fiorisce.

Oggi la luce splende sul mondo
tenebre fitte disperde.
Tu non temere mai più la notte:
un nuovo giorno si leva.
Popolo canta: Gloria al Signore!
Nella sua luce cammini.

Oggi il Mistero si fa Parola,
viva Presenza rivela:
Verbo incarnato, volto di Dio,
viene il Signore tra noi.
Popolo canta: Gloria al Signore!
Nel suo amore lo incontri

Oggi Maria, vergine madre,
genera Cristo, il Figlio.
Piena di grazia, donna beata,
in lei si gloria la terra.
Popolo canta: Gloria al Signore!
Nella sua gioia tu esulti.

Oggi un Bambino
nasce a Betlemme,
segno di amore per noi.
Ecco l’evento
della salvezza:
egli è nato per noi.
Popolo canta:
Gloria al Signore!
Nella sua vita rinasci.
 

 

ASCOLTIAMO LA TUA PAROLA

+ Dal Vangelo di Luca (Lc 2,1-14)

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse un censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nаzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
 

 COSA VUOI DIRCI, SIGNORE?

È Natale! Di nuovo … C’è il rischio che l’abitudine anestetizzi la gioia che dovremmo provare nel nostro cuore, soprattutto se abbiamo una “certa età”, quella gioia che riempie il cuore dei pastori, raggiunti da una novità inattesa, sorprendente. Stavano con il gregge, in una di quelle notti che si attendevano uguale a mille altre. E invece capita l’imprevedibile: è nato un Salvatore! Ma: cambia qualcosa nella loro vita? Miglioreranno la loro condizione sociale? Da categoria disprezzata da tutti acquisteranno onore e rispetto? Probabilmente no … almeno agli occhi degli uomini. E allora? Quel bambino da che cosa li salva? Da che cosa ci salva? Chiediamocelo in questo giorno, facendo un esercizio di immedesimazione: proviamo a calarci nei panni dei pastori. Stiamo vivendo la nostra vita, che è sempre un’avventura complessa, e, in questo preciso momento, che assume il carattere di un dono inaspettato, ci viene annunciata la nascita di un bambino, presenza reale di Dio  nella storia degli uomini di ogni tempo e nella nostra vita personale, che ci viene detto che è il nostro Salvatore. Da che cosa vogliamo essere salvati? Forse dalla mancanza di senso, che produce apatia e accidia; forse dalla mancanza di speranza, che ci chiude nel presente come la pietra che chiudeva il sepolcro di Gesù; forse dall’egoismo e dalla mancanza d’amore, che ci aliena e ci disumanizza; forse, infine, da quel senso di colpa, causato dalla consapevolezza delle nostre infedeltà, che ci fa credere che non possiamo risorgere dai nostri fallimenti, perché pensiamo di dover fare tutto da soli. Quel bambino nasce non per risolvere miracolosamente, Lui da solo, tutti i nostri problemi, ma per innervare del suo amore tutta la nostra persona, perché possiamo operare con bontà e giustizia, trasformando quella piccola parte di mondo in cui siamo capitati. Gesù nasce per risvegliare il bene che, magari in seme, è già stato messo in noi, creati ad immagine e somiglianza di Dio. Come recita un canto tradizionale: “Dio si è fatto come noi per farci come Lui”. Crediamolo sul serio e sarà il primo vero Natale della nostra vita.
(d. Danilo)
 

INNO DI LODE

Gloria a Dio nell’alto dei cieli
e pace in terra
agli uomini amati dal Signore.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo,
ti adoriamo, ti glorifichiamo,
ti rendiamo grazie
per la tua gloria immensa,
Signore Dio, re del cielo,
Dio padre onnipotente.
Signore, Figlio unigenito,
Gesù Cristo,
Signore Dio, agnello di Dio,

Figlio del Padre;
tu che togli i peccati del mondo,
abbi pietà di noi;
tu che togli i peccati del mondo,
accogli la nostra supplica;
tu che siedi alla destra del padre,
abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo,
Tu solo il Signore,
tu solo l’altissimo:
Gesù Cristo, con lo Spirito Santo:
nella gloria di Dio Padre.
Amen.
 
PREGHIAMO COME TU CI HAI INSEGNATO, SIGNORE

Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
non abbandonarci alla tentazione, 
ma liberaci dal male.

 
LITURGIA DELLA CASA
 
GESÙ BAMBINO NEL PRESEPE
Poniamo in questo giorno santissimo Gesù Bambino nel Presepe.
Dice Papa Francesco: Cari bambini, quando, nelle vostre case, vi raccoglierete in preghiera davanti al presepe, fissando lo sguardo su Gesù Bambino sentirete lo stupore… Voi mi chiederete: cosa significa “lo stupore”? È un sentimento
più forte, è più di un’emozione comune. E’ vedere Dio: lo stupore per il grande mistero di Dio fatto uomo; e lo Spirito Santo vi metterà nel cuore l’umiltà, la tenerezza e la bontà di Gesù. Gesù è buono, Gesù è tenero, Gesù è umile. Questo è il vero Natale! Non dimenticatevi. Che sia così per voi e per i vostri familiari. Io benedico tutti i “Bambinelli”.

 
Preghiera della famiglia davanti al Presepe
 
Padre amico degli uomini, noi ti ringraziamo
perché ci hai donato come fratello e compagno
nel nostro cammino il tuo Figlio unigenito.
Egli è nato sulla terra per parlarci di te e mostrarci
che tu hai per ogni uomo e per ogni donna sentimenti di misericordia.
Benedici questo nostro presepio e concedi a tutti coloro
che qui contempleranno il mistero dell’Incarnazione
di riconoscere nel bimbo avvolto in fasce
la tua grazia apparsa sulla terra.
Te lo chiediamo per l’intercessione della Vergine Madre, di San Giuseppe
e nel nome del Figlio Gesù, il Principe della pace
che è benedetto nei secoli dei secoli.
 
PER LA PROSSIMA DOMENICA …
Prepariamo a festa la tavola del pasto in famiglia.