Per Cineforum su immigrazione, intercultura e conflitti culturali (Film Francesi, USA e Documentari)

 
 

Documentari 18 Ius soli, di Fred Kuwornu, Italia, 2011, 52′ .
18  storie di ragazze e ragazzi nati e cresciuti in Italia ma con origini :asiatiche, sudamericane, africane e residenti in aeree geografiche diverse dell’Italia. Sono ragazzi nati in Italia, figli di immigrati: studiano nel nostro Paese,  parlano la nostra lingua e i nostri dialetti, molto probabilmente non sono nemmeno mai stati nel paese d’origine dei loro genitori né spesso ne parlano la lingua. Dal sito www.archiviomemoriemigranti.net Una Scuola Italiana, di Angelo Loy / Giulio Cederna, Italia, 2010, 75′.
In un’aula di una scuola d’infanzia è in corso un laboratorio teatrale. Le maestre raccontano il viaggio di Dorothy nel magico mondo di Oz. Ad ascoltare ci sono bambini tra i tre e i cinque anni, tutti nati in Italia da genitori stranieri. Frequentano la scuola materna Carlo Pisacane, nel cuore di Torpignattara, quartiere storico e popolare di Roma oggi abitato da un numero crescente di famiglie immigrate: un fattore che fa aumentare la conflittualità. E mentre il laboratorio teatrale prosegue, la scuola diventa un vero e proprio caso di cronaca nazionale. Dal sito www.cinemaitaliano.info Io sto con la sposa, di Antonio Augugliaro / Gabriele Del Grande / Khaled Soliman Al Nassiry, Italia/Svezia, 2013.
Tra i protagonisti ci sono gli autori del film. Dopo aver incontrato a Milano cinque palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa in fuga dalla guerra, decidono di aiutarli a continuare il loro viaggio clandestino verso la Svezia. Per evitare di essere arrestati come trafficanti di esseri umani, decidono di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un’amica palestinese che si travestirà da sposa e una decina di amici italiani e siriani che si fingeranno invitati. Così mascherati attraverseranno in corteo mezza Europa, da Milano a Stoccolma, tra il 14 e il 18 novembre 2013: un viaggio di tremila chilometri raccontato in presa diretta. Sinossi dal sito www.internazionale.it  Film francesi Samba, di Eric Toledano, Olivier Nakache, Francia, 2014, 116′.
Samba Cissé è senegalese e costretto da dieci anni in un centro di accoglienza alle porte di Parigi. In attesa di un permesso di soggiorno e incalzato dalla paura di essere espulso dalla Francia, Samba si rivolge a un’associazione che si occupa di questioni giuridiche legate all’immigrazione. L’associazione si prende a cuore il suo caso nella persona di Alice, una giovane donna borghese in congedo lavorativo. Affetta da sindrome da stress, Alice sembra trovare in Samba un rifugio e una ragione per uscire dall’impasse. Allo stesso modo Samba è convinto che Alice sia la chiave per regolarizzare la sua posizione sociale. Tra espedienti, mestieri, sotterfugi, baci rubati, fughe ai controlli e costante reinvenzione della sua identità, Samba troverà il suo posto nel mondo e nel cuore di Alice. Dal sito www.mymovies.it Mille feuille, di Nouri Bouzid, Tunisia, Francia, 2013, 105′.
E la storia di un intero paese quella che Nouri Bouzid racconta attraverso il destino di due ragazze, Zaineb e Aïcha, simboli della Rivoluzione e dell’avvenire della Tunisia. Entrambe si battono per la loro indipendenza, per conquistare la loro libertà. Entrambe lottano contro i vincoli religiosi e culturali stabiliti da una società arcaica. Una società che, nel momento in cui il paese è in tumulto, esita ancora tra modernità e tradizionalismo. Zaineb e Aïcha si battono per ricostruire loro stesse, a dispetto delle pressioni sociali e maschili a cui devono far fronte ogni giorno. Dal sito www.mymovies.it Almanya. La mia famiglia va in Germania, di Yasemin Samdereli, Germania, 2011, 101′.
Dopo aver lavorato per 45 anni come operaio ospite (“Gastarbeiter”) Hüseyin Yilmaz, annuncia alla sua vasta famiglia di aver deciso di acquistare una casetta da ristrutturare in Turchia. Vuole che tutti partano con lui per aiutarlo a sistemarla. Le reazioni però non sono delle più entusiaste. La nipote Canan poi è incinta, anche se non lo ha ancora detto a nessuno, e ha altri problemi per la testa. Sarà però lei a raccontare al più piccolo della famiglia, Cenk, come il nonno e la nonna si conobbero e poi decisero di emigrare in Germania dall’Anatolia. Dal sito www.mymovies.it Miracolo a Le Havre (Le Havre), di Aki Kaurismäki, Finlandia/Francia/Germania, 2011, 93′.
Il lustrascarpe Marcel Marx vive a Le Havre tra la casa che divide con la moglie Arletty e la cagnolina Laika, il bar del quartiere e la stazione dei treni, dove esercita di preferenza il proprio lavoro. Il caso lo mette contemporaneamente di fronte a due novità di segno opposto: la scoperta che Arletty è malata gravemente e l’incontro con Idrissa, un ragazzino immigrato dall’Africa, approdato in Francia in un container e sfuggito alla polizia. Con l’aiuto dei vicini di casa – la fornaia, il fruttivendolo, la barista – e la pazienza di un detective sospettoso ma non inflessibile, Marcel si prodiga per aiutare Idrissa a passare la Manica e raggiungere la madre in Inghilterra. Dal sito www.mymovies.it Monsieur Lazhar, di Philippe Falardeau, Canada, 2011, 94’.
Bachir Lazhar, immigrato a Montréal dall’Algeria, si presenta un giorno per il posto di sostituto insegnante in una classe sconvolta dalla sparizione macabra e improvvisa della maestra. E non è un caso se Bachir ha fatto letteralmente carte false per avere quel posto: anche nel suo passato c’è un lutto terribile, con il quale, da solo, non riesce a fare i conti. Malgrado il divario culturale che lo separa dai suoi alunni, Bachir impara ad amarli e a farsi amare e l’anno scolastico si trasforma in un’elaborazione comune del dolore e della perdita e in una riscoperta del valore dei legami e dell’incontro. Dal sito www.mymovies.it Quasi amici (Intouchables), di Olivier Nakache, Eric Toledano, Francia, 2011, 112′.
La vita derelitta di Driss, tra carcere, ricerca di sussidi statali e un rapporto non facile con la famiglia, subisce un’impennata quando, a sorpresa, il miliardario paraplegico Philippe lo sceglie come proprio aiutante personale. Incaricato di stargli sempre accanto per spostarlo, lavarlo, aiutarlo nella fisioterapia e via dicendo Driss non tiene a freno la sua personalità poco austera e contenuta. Diventa così l’elemento perturbatore in un ordine alto borghese fatto di regole e paletti, un portatore sano di vitalità e scurrilità che stringe un legame di sincera amicizia con il suo superiore, cambiandogli in meglio la vita. Dal sito www.mymovies.it Verso l’eden, di Costa Gavras, Italia / Francia 2009, 111′.
Elias è un giovane clandestino che si getta a mare nel momento in cui le motovedette della guardia costiera greca stanno per catturarlo. Approda sulla spiaggia dell’Eden, un villaggio di vacanze per turisti ricchi. Trovati degli abiti da inserviente viene scambiato per tale e richiesto di prestazioni. Le quali sono lavorative (facchino, idraulico) ma anche sessuali (sia da parte del capo del personale che di una vacanziera tedesca con famiglia ad Amburgo). Costretto a fuggire se non vuole essere arrestato ha una meta precisa: Parigi. Un mago prestigiatore, con cui ha dovuto collaborare per uno spettacolo di intrattenimento per gli ospiti, gli ha detto di andarlo a trovare al Lido. Dal sito www.mymovies.it Welcome, di Philippe Lioret, Francia, 2009, 110′.
Bilal, giovane curdo, ha lasciato il suo paese alla volta di Calais, dove sogna e spera di imbarcarsi per l’Inghilterra. Dall’altra parte della Manica lo attende un’adolescente che il padre ha promesso in sposa a un ricco cugino. Fallito il tentativo di salire clandestinamente su un traghetto, Bilal è deciso ad attraversare la Manica a nuoto. Recatosi presso una piscina comunale incontra Simon, un istruttore di nuoto di mezza età prossimo alla separazione dalla moglie, amata ancora enormemente e in segreto. Colpito dall’ostinazione e dal sentimento del ragazzo, Simon lo allenerà e lo incoraggerà a non cedere mai ai marosi della vita. A sua volta Bilal aprirà nel cuore infranto di Simon una breccia in cui accoglierlo. Ma il mondo fuori è avverso e inospitale e l’uomo dovrà sfidare le delazioni dei vicini di casa e la legge sull’immigrazione che condanna i cittadini troppo umani e “intraprendenti” col prossimo. Dal sito www.mymovies.it Cous Cous , di Abdel Kechiche, Francia, 2007, 151′.
Beiji, 6o anni, lavora alla riparazione delle imbarcazioni nel porto di Sète, vicino a Marsiglia. Poco disposto alla flessibilità che la nuova organizzazione impone, viene licenziato. Beiji è divorziato e ha una nuova compagna ma non ha perso i contatti con la famiglia. Ora l’uomo vuole realizzare un sogno: ristrutturare una vecchia imbarcazione e trasformarla in un ristorante in cui proporre come piatto forte il cuscus al pesce. Nonostante le difficoltà economiche Beiji trova l’aiuto di tutti i familiari e l’impresa pare destinata al successo. Dal sito www.mymovies.it Entre les murs ( La classe) , di Laurent Cantet, Francia, 2008, 128’.
François Bégaudeau è insegnante di francese in una scuola media superiore parigina. Facciamo la sua conoscenza mentre si incontra con i colleghi (vecchi e nuovi arrivati) ad inizio anno scolastico. Da quel momento rimarremo sempre all’interno delle mura scolastiche seguendo il suo rapporto con una classe. Dal sito www.mymovies.it  Film USA Gran Torino, di Clint Eastwood, USA, 2008, 116′ .
Walt Kowalski ha perso la moglie e la presenza dei figli con le relative famiglie, al funerale non gli è di alcun conforto. Così come non gli è gradita l’insistenza con cui il giovane parroco cerca di convincerlo a confessarsi. Walt è un veterano della guerra in Corea e non sopporta di avere, nell’abitazione a fianco, una famiglia di asiatici di etnia Hmong. Le uniche sue passioni, oltre alla birra, sono il suo cane e un’auto modello Gran Torino che viene sottoposta a continua manutenzione. La sua vita cambia il giorno in cui il giovane vicino Thao, spinto dalla gang capeggiata dal cugino Spider, si introduce nel suo garage avendo come mira l’auto. Walt lo fa fuggire ma di lì a poco tempo assisterà a una violenta irruzione dei membri della gang con inatteso sconfinamento nella sua proprietà. In quell’occasione sottrarrà Thao alla violenza del branco ottenendo la riconoscenza della sua famiglia. Dal sito www.mymovies.it L’ospite inatteso (The visitor), di Thomas McCarthy, USA, 2007, 104′.
Walter Vale è un professore universitario di economia, rimasto vedovo, che insegna ormai svogliatamente e vive monotonamente in una cittadina del Connecticut. Quando di malavoglia accetta di sostituire un collega a una conferenza a New York, scopre che il suo appartamento, da tempo disabitato, è stato affittato con l’inganno ad una giovane coppia, il siriano Tarek, che suona il djembe in un gruppo jazz, e l’africana Zainab, disegnatrice di gioielli. Dopo la sorpresa iniziale, Walter invita i due a restare, almeno fino a che non troveranno un altro tetto, e inizia con Tarek un’amicizia nel nome della musica. Ma un contatto incidentale con la polizia, in metropolitana, fa finire Tarek, immigrato irregolare, in un centro di detenzione nel Queens. L’arrivo della madre del ragazzo, Mouna, rinnova l’impegno e l’affetto di Walter per Tarek ma il suo fermo assume sempre più i connotati della prigionia. Dal sito www.mymovies.it Freedom writers, di Richard LaGravenese, USA-Germania, 2007, 123′.
Erin Gruwell è una giovane insegnante di lettere al suo primo incarico in un liceo. Siamo a Los Angeles nel 1992, poco dopo gli scontri razziali che avevano messo a ferro e fuoco la città. Erin si vede affidare una classe composta da latinoamericani, cambogiani, afroamericanie un unico bianco. Provengono tutti da realtà sociali in cui il degrado e la violenza costituiscono parte integrante della vita quotidiana. Le istituzioni li vedono come un peso morto da “parcheggiare” in attesa che tornino nella strada. “La Gruwell” (così prenderanno a chiamarla i ragazzi) non si arrende né di fronte all’istituzione né di fronte agli allievi che inizialmente la respingono convinti che sia l’ennesima insegnante disinteressata al loro vissuto. Riuscirà a convincerli ad uscire dalla gabbia delle gang e a guardarsi dentro scrivendo dei diari che diverranno un libro. Dal sito www.mymovies.it Invictus, di Clint Eastwood, Usa, 2009, 134′.
Nelson Mandela è il presidente eletto del Sud Africa. Il suo intento primario è quello di avviare un processo di riconciliazione nazionale. Per far ciò si deve scontrare con forti resistenze sia dalla parte dei bianchi che da quella dei neri. Ma Madiba, come lo chiamano rispettosamente i suoi più stretti collaboratori, non intende demordere. C’è uno sport molto diffuso nel Paese: il rugby e c’è una squadra, gli Springboks, che catalizza l’attenzione di tutti, sia che si interessino di sport sia che non se ne occupino. Perché gli Springboks, squadra formata da tutti bianchi con un solo giocatore nero, sono uno dei simboli dell’apartheid. Mandela decide di puntare proprio su di loro in vista dei Mondiali di rugby che si stanno per giocare in Sudafrica nel 1995. Il suo punto di riferimento per riuscire nell’operazione di riunire la Nazione intorno alla squadra è il suo capitano François Pienaar. Dal sito www.mymovies.it