Quelli dell’Ultimo: il capodanno solidale di Caritas e Pastorale Giovanile

Oltre 400 i giovani iscritti per essere vicini ad anziani senza tetto e disabili

 

Venerdì 23 dicembre chiudono le iscrizioni per partecipare a “Quelli dell’Ultimo”, un capodanno speciale, dedicato ai giovani dai 16 ai 35 anni e famiglie con bambini dai 6 ai 10 anni, all’insegna dell’amicizia, del divertimento, della vicinanza. A una settimana dalla chiusura delle iscrizioni, si registrano già più di duecento iscritti, ma si conta di raggiungerne il doppio, come ogni anno. La proposta, arrivata alla decima edizione, vede la collaborazione di ragazzi vicentini, Caritas Diocesana Vicentina, Pastorale Giovanile e quaranta realtà di prossimità della Diocesi a cui i giovani sono destinati nella serata del 31 dicembre. Dalla parrocchia di San Giuseppe, in via Mercato Nuovo, 41 a Vicenza, dove è fissato il punto di ritrovo alle 14 dell’ultimo giorno dell’anno, i giovani si sposteranno in case famiglia, case di riposo, realtà dedicate ai senzatetto o ai profughi, a casi di disabilità o di recupero tossicodipendenti per trascorrere una serata di amicizia e servizio. «Di queste quaranta realtà messe a disposizione, quattro sono nuove – spiega Alessandro Roncaglia, coordinatore dell’équipe di Quelli dell’Ultimo -, si tratta di piccole case famiglia operanti nella disabilità». Ed è proprio la disabilità il tema cardine del workshop del 28 dicembre, proposto in preparazione al capodanno, all’areopago del Centro culturale San Paolo, in Viale Ferrarin 30. «Sono autonoma quando dipendo. Il segreto è farsene sempre… Un’occasione!», recita lo slogan di questa serata pre-31 dicembre. La proposta ha l’obiettivo di introdurre il tema della disabilità rileggendolo in una chiave nuova. Ad aiutare in tal senso vi sarà la proiezione, alle 20.15, del film “Inside I’m dancing” sulla rivincita di due disabili, pronti per la loro indipendenza, e la testimonianza, con successivo dibattito, di Chiara Lucchini, vicentina, su sedia a rotelle, conosciuta per le sue iniziative grintose atte ad andare oltre la disabilità per vivere al meglio. «Chiara, nonostante tutto, desidera fare le cose come gli altri e ci riesce -, spiega Paolo Albanese che sta curando i dettagli del workshop -. Lo slogan ci è stato suggerito proprio da lei, capace di diventare autonoma nel momento in cui vive relazioni che la sanno aiutare, anche dal punto di vista fisico». Il format del workshop rispetto agli altri anni è cambiato, ma il senso no. «L’idea è di incontrare persone che vivono una difficoltà, ma che riescono ad essere vincenti e attive anche grazie a noi che diamo supporto». E questo non è altro che il fine stesso di Quelli dell’Ultimo. Non solo vicentini tra i partecipanti al capodanno alternativo, ma anche trenta persone da Lecco, Diocesi gemellata, altri da Como e richieste in fase di accordo provenienti dalla Sicilia. «Molti si iscrivono grazie al passaparola di ragazzi che hanno partecipato gli anni precedenti entusiasti – conclude Alessandro -. Quest’anno, in particolare, al passaparola si è aggiunto il feedback dai social network. Anche la pastorale nazionale ci ha appoggiato molto su facebook».

Margherita Grotto