Qui Cracovia: l’emozionante Via Crucis con papa Francesco per imparare a fare della vita un dono

 
Pierre ha 19 anni e viene dalla Francia, precisamente da Rouen.
 
Venerdì pomeriggio ha pregato a fianco a noi vicentini per tutto il tempo della Via Crucis con papa Francesco rimanendo in ginocchio.
In una mano teneva una piccola corona del rosario. Con l’altra cingeva il collo ad Anna, la sua fidanzata, di origine italiane.
Vederli ha provocato in me un senso profondo di tenerezza e di ammirazione.
 
A Rouen nei giorni scorsi hanno ammazzato un prete e ferito alcuni fedeli durante una celebrazione eucaristica.
Pierre risponde così, con la forza della fede e dell’amore. Ascoltando un Papa che non si stanca di invitare al perdono e alla riconciliazione, a credere che un mondo diverso è possibile. E che non ha paura di ricordare loro che nella vita c’è tanto bene, ma bisogna anche fare i conti con il male. 
 
La Via Crucis di questo venerdì della GMG a Cracovia è stata davvero coinvolgente. C’era qualcosa di drammatico nelle musiche scelte ad accompagnare i diversi momenti. Ma al contempo tanta speranza. 
 
Ad ogni stazione è stata abbinata un’opera di misericordia. Per ricordarci che nei poveri e nei sofferenti incontriamo e serviamo Cristo povero e sofferente: “Siamo chiamati a toccare la carne benedetta di Cristo in chi è escluso, ha fame, sete, è nudo carcerato, ammalato, disoccupato, perseguitato, profugo, migrante. Lì troviamo il nostro Dio. Lì tocchiamo il nostro Signore” – ha detto il Papa ai giovani.
 
Al termine della preghiera Francesco ha usato parole chiare e forti: “ Se un cristiano non vive per servire, non serve per vivere”.
E servire significa percorrere generosamente anche la via della croce, per donare speranza e futuro all’umanità ferita.
 
 

don Alessio Graziani

 
 
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