Remissione della scomunica per l’aborto

 
Si fa presente ai sacerdoti e ai fedeli che anche per l’anno liturgico 2014 – 2015 il Vescovo mons. Pizziol ha concesso a tutti i confessori nei tempi forti di Avvento, Natale, Quaresima e Pasqua la facoltà di rimettere la scomunica per il delitto di aborto procurato (per il testo del decreto si veda il Calendario della Chiesa Vicentina a pag. 91).

Per comprendere il significato di tale concessione, occorre ricordare che per la particolare gravità del peccato di aborto, il diritto canonico (can. 1398) prevede la pena della scomunica latae sententiae per quanti lo commettono (non solo la donna, ma anche quanti in qualsiasi modo concorrono all’atto abortivo: ad es. il partner che spinge la donna ad interrompere la gravidanza). Si parla di scomunica latae sententiae, perché il peccatore incorre nella pena senza necessità di un intervento esterno dell’autorità ecclesiastica, ma solo per il fatto di commettere il peccato. La scomunica priva il fedele della possibilità di ricevere i sacramenti, in particolare l’assoluzione sacramentale e la comunione eucaristica. Chi commette il peccato di aborto non incorre nella scomunica quando:
– l’atto abortivo non ottiene l’effetto;
– non si è ancora compiuto il diciottesimo anno di età (can. 1323-1324)
– si ignora, senza colpa, che al peccato è annessa la pena canonica della scomunica;
– manca la piena coscienza o la deliberata volontà (per timore grave o violenza, oppure per difetto dell’uso di ragione)
 
Per accostarsi ai sacramenti, il fedele che è incorso nella scomunica, dovrà prima ottenere la remissione della stessa. Competente per la remissione è l’Ordinario del luogo (Vescovo e Vicario generale), il canonico penitenziere della Chiesa Cattedrale, i cappellani degli ospedali e delle carceri, ogni sacerdote quando il fedele si trova in pericolo di morte. Gli altri sacerdoti possono ottenere dal Vescovo tale facoltà per il singolo caso o per un tempo determinato. Nella nostra Diocesi, da parecchi anni, il Vescovo concede nei tempi forti dell’anno liturgico la facoltà di rimettere la scomunica per il delitto di aborto a tutti i confessori, facilitando così chi, pentito di quanto ha commesso, si accosta al sacramento della penitenza per ricevere il perdono di Dio e la riconciliazione con la Chiesa.
 
Sac. Pierantonio Pavanello
Cancelliere vescovile