Rocco D’Ambrosio alla Scuola del Lunedì: “La Gaudium et Spes ispira un nuovo stile ecclesiale”

In questi anni la “Gaudium et Spes” è stata accolta in modio schizofrenico, ossia con due atteggiamenti opposti: quello della fuga dal mondo e quello dell’attivismo sociale.

Questo l’esordio del professor Rocco D’Ambrosio, la mattina del 14 ottobre 2013 al Centro diocesano “Mons. Arnoldo Onisto” di Vicenza, incaricato di tenere la prima lezione dell’anno 2013-2014 della Scuola del Lunedì per la formazione permanente del clero.

Il docente di Filosofia politica della Pontificia Università Gregoriana di Roma, intervenuto con una relazione dal titolo “Per una rilettura della Gaudium et Spes, ossia il cristiano di fronte alla modernità”, ha ricordato che proprio questi atteggiamenti hanno generato nella vita delle comunità cristiane due modelli distinti di comportamento: da una parte quella che Paolo VI definiva “la frattura tra fede e vita”, ossia un annuncio e una prassi  che non incontrano né intercettano il vissuto della gente, dall’altra il super attivismo pastorale che equipara la parrocchia a un’agenzia di servizi sociali.

Rimarcando, poi, alcuni cardini della costituzione pastorale promulgata proprio a conclusione del Concilio Vaticano II (La Chiesa è nel mondo ma non del mondo; La Chiesa lavora per il  Regno di Dio ma non lo esaurisce; Il Vangelo è annunciato a tutti e in tutti gli ambienti…), il professor D’Ambrosio è entrato nella questione dell’approccio della Chiesa alla modernità e ha individuato i principali problemi ecclesiali dei nostri giorni. Innanzitutto il fatto di essere una Chiesa di minoranza in un mondo pluralista e secolarizzato, poi la tendenza a marginalizzare, delegandole a pochi, la carità e la promozione umana. Ci sono inoltre i problemi dei rapporti tra Chiesa e Stato, dello stile nel rapporto con il mondo, dei linguaggi della fede. Pure la religiosità popolare e l’attivismo pastorale richiedono attenzione, comportando il rischio di avere situazioni in cui c’è “fede senza rito” e altre invece in cui c’è “il rito senza la fede”, per dirla con Franco Garelli.

Tenendo conto di tutti questi nodi e pure di due atteggiamenti che devono caratterizzare la vita credente – il dialogo, inteso come ricerca di ciò che unisce gli uomini, e l’autonomia della realtà umana che si apre ad accogliere Dio –, Rocco D’Ambrosio ha parlato del nuovo stile ecclesiale ispirato dalla “Gaudium et Spes” e l’ha illustrato contrapponendo le azioni da evitare a quelle da coltivare. «Alla dimostrazione – ha concluso – va preferita l’invocazione, all’arruolamento la formazione, all’imposizione il dialogo e alla condanna il discernimento, cioè saper cogliere i segni dei tempi. Soprattutto, si deve evitare il rifiuto perché in tutto dev’esserci l’amore».
 
Il prossimo appuntamento della Scuola del Lunedì è il 21 ottobre 2013, sempre alle ore 9.15 nel Centro pastorale “Arnoldo Onisto” in borgo Santa Lucia n. 51 a Vicenza, con la relazione dal titolo “Come la globalizzazione ridisegna la nostra vita” tenuta dal professor Giannino Piana
 
Luca de Marzi
 
 
 
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