Santa Messa con il Vescovo nella festa di San Francesco di Sales

Alle ore 19.00 di venerdì 24 gennaio 2014


Nel giorno della festa del patrono dei giornalisti San Francesco di Sales, che ricorre venerdì 24 gennaio 2014, il Vescovo Beniamino Pizziol invita i giornalisti, gli operatori dei media e i collaboratori dei media diocesani alla celebrazione eucaristica che si terrà nell’Oratorio del Gonfalone, in piazza Duomo a Vicenza, con inizio alle ore 19.00.Dopo la Messa, il Vescovo si intratterrà con i giornalisti per un dialogo in particolare sulla visita alle missioni vicentine in Camerun.La serata si chiuderà con un aperitivo offerto nell’atrio del Palazzo delle Opere Sociali.

Perché, nel 1923, la Chiesa ha scelto proprio San Francesco di Sales quale “patrono dei giornalisti e di tutti quei cattolici che, con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina”?

Attraverso una articolata riflessione sulla Festa del Santo, padre Francesco Occhetta, consulente dell’Ucsi nazionale, offre molteplici motivazioni che, seppur riferite a un sacerdote e a un vescovo vissuto dal 1567 al 1622, tracciano “il ritratto di un uomo della nostra epoca”, in quanto impegnato a “sanare le fratture religiose e politiche in un’Europa che desiderava trovare la sua pace nella cultura e nella società”.

“La sua forza è stata la capacità di accogliere la sua debolezza – spiega padre Occhetta -. Come prete (siamo nel contesto ugonotto di Ginevra) inizia a vivere una serie di sconfitte. Dal pulpito non è ascoltato così decide di pubblicare dei foglietti volanti, simili a grandi twitt del tempo! Li faceva scivolare sotto gli usci delle case o li affiggeva ai muri”. Ed è proprio per questo suo modo di “trovare forme nuove di comunicare l’unica Parola di vita” che ha “convinto la Chiesa a mettere sotto la sua protezione la vita dei giornalisti, degli scrittori, di quanti diffondono la verità cristiana servendosi dei mezzi di comunicazione sociale… ma anche protettori dei sordomuti”.

Per diffondere “ciò che Dio suggerisce alla vita dell’uomo per renderlo libero”, scrisse più di 30.000 lettere, predicò nel contesto calvinista e ugonotto e non si stancò di privilegiare i colloqui personali per parlare delle “cose di Dio”.Ai giornalisti di oggi, rammenta padre Occhetta, San Francesco di Sales lascia il suo testamento: “Non è per la grandezza delle nostre azioni che noi piaceremo a Dio, ma per l’amore con cui le compiamo”. E poi, tra i suoi scritti, compare questa confessione-ammonimento: “Vi garantisco che ogni volta che sono ricorso a repliche pungenti, ho dovuto pentirmene. Gli uomini fanno di più per amore e carità che per severità e rigore”.

È il suo invito per essere bravi giornalisti oggi, sotto la sua protezione.