Sant’Andrea in città: una Caritas sempre aperta

La cura come vicinanza in percorsi per tornare a vivere con dignità

 
“Nella parrocchia di sant’Andrea apostolo in città la Caritas non chiude nemmeno in piena estate”. Maria Grazia Scaramella, responsabile di questo gruppo Caritas da quattro anni, inizia a descrivere così l’attività dei volontari parrocchiali.

Da 15 anni, è stato organizzato e strutturato un servizio di vicinanza ai bisogni dei poveri della parrocchia. E’ un’attività istituzionalizzata, legata alla Caritas diocesana, e che funziona bene. Il gruppo dei volontari è composto da una ventina di persone, in netta prevalenza donne. “L’idea della cura deve infatti ancora entrare nella sensibilità maschile”, spiega Maria Grazia. “Ci troviamo ogni secondo e quarto venerdì del mese con tutti i volontari” – continua la responsabile – “per un momento di formazione, ma anche per condividere il nostro servizio. Poi concludiamo con una colletta per contribuire a sostenere le 60 famiglie che seguiamo”. Gli aiuti offerti da questo gruppo Caritas arrivano dal Banco Alimentare, ma i contributi dei volontari permettono anche di sostenere i 66 minori delle famiglie seguite: durante l’estate viene così permesso loro di frequentare le attività estive e durante l’anno scolastico si provvede con quanto necessitano per la scuola. Durante quest’estate a 9 bambini è stato permesso di frequentare i Centri Estivi parrocchiali. “Le persone di cui ci occupiamo” – racconta Maria Grazia – “sono in netta prevalenza mamme e bambini. Per il 60% si tratta di stranieri, soprattutto provenienti dall’Africa e dall’est Europa, mentre il 40% è costituito da italiani, in particolare anziani”. I servizi che vengono offerti sono: la borsa della spesa mensile; l’ascolto personale; il sostegno scolastico per qualche bambino; a volte si offrono alcuni vestiti, anche se generalmente sono destinati ai paesi più poveri. “Il problema più grosso sono le bollette” – dice la signora Scaramella – “riceviamo anche piccoli aiuti economici da privati e, insieme ai contributi dei volontari e ai ricavi dall’autofinanziamento, ci permettono di sostenere alcune famiglie, ma quando si tratta di pagare le bollette, specialmente in inverno, la situazione è sempre molto difficile”. “Vorrei lanciare un appello” – prosegue Maria Grazia – “in questi anni di servizio abbiamo seguito persone singole e famiglie che si sono anche risollevate, tanto da riuscire a stipulare e sostenere il costo di un mutuo per l’acquisto di una casa. Abbiamo insegnato loro a guardare al futuro e a vivere con dignità. Anche tra le persone che stiamo aiutando in questo momento c’è chi non chiede nulla quando ha un piccolo lavoro. Gli aiuti per i servizi offerti dal gruppo Caritas ci sono, ma se qualcuno volesse mettere a disposizione tempo, competenze o altre forme di aiuto, noi ne saremmo ben contenti”. Dalle parole della referente del gruppo trapela una grande passione per l’umano ed il desiderio che questo servizio diventi sempre meno necessario: questo significherebbe un benessere maggiore, non solo economico. “La carità deve prendere forma concreta e non aleggiare in cielo sotto forma di idee perfettissime, ma molto lontane”, conclude Maria Grazia.Questo auguriamo ad ognuno dei volontari della parrocchia di sant’Andrea, ma anche a quanti operano per il bene comune.Naike Monique Borgo