Santificazione del Clero: c’è il vescovo Adriano: “Pastori con l’odore delle pecore per far rinascere la speranza”

 
Venerdì 12 giugno, festa del Sacro Cuore di Gesù, si celebra la giornata per la santificazione del clero.

Anche i sacerdoti della diocesi di Vicenza sono invitati a partecipare al momento di riflessione e di condivisione fraterna, che inizierà alle 9.30 in seminario. Se ne attendono circa un centinaio guardando agli anni passati ed è un appuntamento importante che “di per sé, non è funzionale a niente di particolare – spiega mons. Luciano Bordignon – perché non si viene ad imparare a fare qualcosa, ma ci ritroviamo per pregare e vivere un momento di fraternità. Questo è l’invito che rivolgo a tutti i sacerdoti, in particolare ai meno giovani, mentre ai preti novelli raccomando la partecipazione per rafforzare in particolare la fraternità presbiterale”.
 
La proposta di riflessione quest’anno verrà da mons. Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia, che descrive questa tradizionale giornata di preghiera mondiale come “la giornata di fraternità sacerdotale che trae il suo modello nel cuore di Cristo”.

“La scelta del Vescovo Adriano è legata – spiegaancora mons. Luciano Bordignon – al suo legame con la diocesi di Vicenza dalla quale proviene, ma anche dal fatto che un Vescovo non è responsabile solo della sua diocesi, bensì della Chiesa tutta. Inoltre – prosegue don Luciano – c’è una reciproca conoscenza che permetterà certamente a mons. Tessarollo di dare un apporto di riflessione importante, attingendo anche dalle sue conoscenze bibliche.”
 
Il significato profondo di questa giornata è nel “ritornare al nostroministero andandone al cuore – spiega il Vescovo. Si tratta, cioè, del servizio di misericordia che noi sacerdoti siamo chiamati a vivere per tutti i fratelli, rendendo presente Cristo in loro e per loro”.

Mons. Tessarollo precisa che l’espressione santificazione non è rivolta soltanto ai presbiteri, ma a tutti i fedeli cristiani: “per noi sacerdoti è particolarmente importante perché, oltre che a diventare santi, siamo chiamati  ad essere ministri di santificazione per i fratelli”. Il modello da seguire è Gesù, che è stato un tramite per la salvezza di molti fratelli.
Per i sacerdoti che talvolta vivono ancora da soli, questa giornata è dunque anche l’occasione per incontrarsi con tanti altri, per tessere relazioni, per stare insieme nella gratuità e anche per ricordare che il ministero non è un carisma che si esercita da soli.
 
“Essere presbiteri significa diventare partecipi di un presbiterio diocesano attorno al suo vescovo – spiega il vescovo Adriano. Chi ha incontrato Cristo non può infatti non amare i propri fratelli”.

Il tema che verrà proposto è l’espressione di papa Francesco  Pastori con l’odore delle pecore, usata dal Santo Padre  nell’omelia del primo giovedì Santo vissuto a San Pietro e che ha poi ripreso al n. 24 di EvangeliiGaudium. “Mi soffermerò soprattutto su un’espressione del Papa – continua mons. Tessarollo.  La comunità evangelizzatrice si inserisce mediante opere e gesti nella vita quotidiana degli altri, accorcia le distanze e assume la vita umana. Questa è la Chiesa in uscita: quella che assume problemi, vita, sofferenze degli uomini. Questa è anche la conversione missionaria cui siamo chiamati per far nascere una Chiesa che sia madre dalla braccia aperte”.

E’ proprio per la sua percezione diretta di pastore che è stato invitato don Adriano: “Come Vescovo ha sicuramente una percezione più precisa del clero in un tempo che ci vede fortemente sollecitati da papa Francesco e dal suo esempio”, motiva mons. Bordignon.

Don Adriano, pieno di gioia e continuando a guardare al futuro, fa un augurio ai preti novelli “Cari giovani preti, fate rinascere la speranza nelle nostre parrocchie lavorando per il bene di tutti e di ciascuno! Siate capaci di suscitare una nuova generazione di uomini e donne che si assumano le proprie responsabilità, in particolare i giovani! Non abbattetevi davanti alle difficoltà!”.

Il Vescovo riserva parole di incoraggiamento anche ai preti più navigati e li invita alla conversione missionaria per “non essere tentati di lasciare le cose come stanno. Prendete le distanze dalle situazioni che bloccano la Chiesa e abbiate il coraggio di un rinnovamento nel linguaggio, perché siano parole comprensibili, che riempiano il cuore e lo entusiasmino; ma sono necessari anche gesti di vicinanza che aprano i cuori di tutti”.

Ai sacerdoti della diocesi e della Chiesa universale il nostro ricordo più affettuoso per un cammino di autentica e quotidiana santità.

Naike Monique Borgo