Seminare è sperare

Lettera del Vescovo al mondo della Scuola per l'anno scolastico 2020 - 2021

 
Carissime ragazze e ragazzi, genitori, insegnanti, personale amministrativo e ausiliario,

vi raggiungo nei giorni in cui ripartono le lezioni in tutte le scuole. È per me motivo di gioia e consolazione vedere che le aule si popolano di nuovo e sono convinto che sia così anche per voi.

Vi avevo scritto alcuni mesi fa, quando le scuole erano già chiuse da qualche settimana. Già allora vi parlavo della “semina del sapere” che la scuola offre ai suoi alunni. L’immagine del seminatore, che anche come cristiano amo molto, è particolarmente adatta a descrivere l’avventura della scuola. Pensate al Seminatore di van Gogh. L’opera ci mostra una persona adulta che fatica perché nasca qualcosa di buono, per lui e per gli altri. Non è questa forse l’azione di educare? Se l’educazione assomiglia così tanto a una semina, mi sono chiesto, che cosa ha nel cuore un seminatore? Qual è il suo segreto, che anche a noi può tornare utile in questa ripartenza? Mi sembra che a muovere il seminatore sia anzitutto la speranza. Egli non può sapere come andrà il raccolto, ma si fida della bontà del seme e del suo lavoro e per questo motivo si aspetta che dalla fatica di oggi giunga domani una grande ricompensa.

L’augurio che vi voglio fare, quindi, è di iniziare un nuovo anno scolastico con il cuore pieno di speranza. L’anno che ci attende sarà complesso. Vi invito perciò a non fermare la vostra attenzione, nell’essere a scuola, solo sulle prescrizioni da osservare, ma a puntare in alto e confidare nella fecondità del lavoro che state facendo e che farete. Vorrei proporre a ogni categoria che compone il mondo della scuola tre esercizi di speranza:

Agli insegnanti dico di non spaventarsi se questo anno li costringerà a ripensare ancora una volta la loro arte. Una situazione complessa si può affrontare solo con un di più di calma e lucidità. Vi auguro di tenere nel cuore la convinzione che il futuro dei bambini, dei ragazzi e dei giovani si costruisce insieme con loro. È questa fiducia nei confronti di chi la scuola vi affida che vi autorizza a sperare nella riuscita del vostro lavoro.

Agli studenti e alle studentesse ricordo semplicemente che sono i protagonisti del loro futuro. La scuola serve alla vostra vita! Non il contrario. Abbiate il coraggio di investire già oggi le vostre migliori risorse sul domani che vi attende. Solo così esso potrà fiorire.

Ai genitori chiedo di non avere fretta. L’educazione è fatta di tempi lunghi. I frutti della semina della scuola si vedranno: continuate a sperarlo! E perciò appoggiate gli insegnanti nel loro compito, seguendo da vicino la vita scolastica dei vostri figli.

Carissimi, nelle settimane più difficili della pandemia papa Francesco ci ricordava che “ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme”. La mia speranza è che in quest’anno la scuola tutta riscopra il valore della fraternità. Solo “remando insieme” si arriva alla meta. È l’esperienza di ogni giorno a scuola, e sono convinto che in quest’anno sarà ancora di più così. Me lo dicono i tanti segni di ripresa che si sono visti nelle nostre scuole in queste settimane. Penso, ad esempio, allo sforzo compiuto da tutto il personale dell’I.T.T.E. Galileo Galilei di Arzignano perché il nuovo anno potesse ricominciare, nonostante l’edificio sia stato così pesantemente danneggiato dalla tempesta.

Infine mi permetto di suggerire una realizzazione concreta dell’impegno alla fraternità che la pandemia ha portato. Di certo, in queste settimane, ogni istituto scolastico starà rivedendo il proprio “patto di corresponsabilità educativa”, per aggiornarlo alla situazione attuale e alle nuove disposizioni. Sarebbe bello che questo lavoro di concerto tra le diverse componenti della scuola realizzasse quella solidarietà che tutti desideriamo e in molti casi abbiamo visto, anche molto da vicino, in questi mesi. Sarebbe anche l’occasione per pensare a una scuola “aperta” alle realtà del territorio.

Vi saluto tutti con stima e affetto.

vescovo di Vicenza
Beniamino Pizziol
 
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