Settimana diocesana della Scuola 2017: un ricco calendario sulle orme di don Milani

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 “Amo la scuola perché ci educa al vero, al bene, al bello. Vanno insieme tutti e tre. La missione della scuola è di sviluppare il senso del vero, del bene e del bello… e queste tre dimensioni non sono mai separate ma sempre intrecciate. Insieme ci fanno crescere e ci aiutano ad amare la vita”.Nella prossima Settimana diocesana della scuola (8-15 ottobre), abbiamo pensato di riprendere come slogan della settimana stessa, questo passo tratto dallo straordinario intervento di papa Francesco al mondo della scuola del 10 maggio 2014 perché ci aiuta a guardare ad essa con la concretezza e la positività oggi più che mai necessarie non solo per guardare ma, ancora di più, per vivere dentro la scuola. Quel discorso continua ad essere una formidabile fonte per verificare ed orientare l’impegno personale e di tutta la Chiesa nella e per la scuola. Per questo come Ufficio diocesano per l’educazione e la scuola riteniamo importante, in particolare all’inizio di quest’anno pastorale dedicato ai giovani, ricordarlo e riprenderlo. Il filo rosso di tutto quel discorso si sviluppa a partire dalla prima affermazione “noi amiamo la scuola”! Anzitutto perché amare la scuola? La scuola oggi ha bisogno da parte della società e dal suo stesso interno, di uno sguardo finalmente più positivo e più paziente, mi verrebbe da dire, usando un termine caro a papa Francesco, che la scuola ha bisogno di un po’ di “tenerezza”. La complessità dei problemi, la gravità delle contraddizioni, dei limiti e dei ritardi del sistema, delle singole istituzioni e, spesso, del personale che vi opera non possono diventare, come invece spesso accade, il motivo di una critica continua e generalizzata che compromette l’autostima e la motivazione da parte di chi vi vive a partire dai docenti e ancor più dagli stessi studenti. Le critiche sempre necessarie per correggere e migliorare non possono e non devono mai oscurare, indebolire, spesso anche demolire l’istituzione e questo forte obiettivo vale per la scuola e, come vediamo bene, non solo per la scuola. Le concrete indicazioni, che il Papa offre in questo ormai famoso (ma non ancora sufficientemente meditato) intervento, sarà utile approfondirle durante l’anno. All’inizio di questo vogliamo in particolare sottolineare l’indicazione conclusiva e riassuntiva: “La scuola educa al vero, al bene, al bello”. Essa esprime, anzitutto, quella visione d’insieme che ogni scelta ed azione educativa deve contenere.  Il papa ci ricorda che non ci può mai essere una dimensione che prevalga sull’altra. Solo se “vanno insieme tutte e tre” ci può essere un’educazione integrale, completa, armoniosa, evitando così i rischi delle scelte parziali e/o estremistiche.Questo orizzonte, che può sembrare teorico e scontato, è invece più che mai necessario per verificare e orientare un sistema scolastico pressato, e spesso giustamente, dal tempo presente che vuole una scuola capace e preparata a rispondere a “tutto” e sui fronti più diversi: dalle emergenze educative presenti nell’abuso del web e del bullismo, alle esigenze di modernizzazione dei metodi e degli strumenti didattici a fronte delle conquiste della tecnologia, alla riforma dei curricoli ancora troppo ingessati, enciclopedici, spesso incapaci di promuovere pensiero critico, saperi trasversali, competenze, orientamento, reali collegamenti col mondo del lavoro.Molti di questi obiettivi, certamente indispensabili a un’autentica formazione dei giovani, non possono essere perseguiti solo dalla scuola, soprattutto, dalla scuola “da sola”. Servono dialogo, collaborazione, sinergie reali con la famiglia, le istituzioni pubbliche, la società tutta. Obiettivo questo, bene espresso e simpaticamente riassunto dal proverbio africano “per educare un figlio ci vuole un villaggio” citato dal papa il 10 maggio di tre anni fa come vero asse portante della sua visione della scuola.L’ultima nota, più che mai doverosa, è su don Lorenzo Milani che proprio nel discorso più volte citato di tre anni fa, papa Francesco, forse sorprendentemente per alcuni, ha indicato come grande educatore proponendo la sua testimonianza e il suo insegnamento come un punto di riferimento, oltre che per la scuola per i preti stessi. Come Ufficio diocesano abbiamo subito raccolto l’invito con entusiasmo e responsabilità riproponendo già da due anni in varie occasioni la conoscenza e l’approfondimento sulla attualità della figura di don Milani. Impegno questo che, continueremo a perseguire, lieti però che proprio in quest’anno, carico di memoria per i 50 anni dalla sua morte e dalla pubblicazione di “Lettera ad una professoressa” e in questi stessi giorni in molte realtà parrocchiali della diocesi, si siano sviluppate iniziative per far conoscere il suo magistero di educatore e l’attualità della sua testimonianza. Nel corso dell’anno come Ufficio cercheremo di riaccostarci a don Milani anche alla luce delle riflessioni offerte dal papa e al senso stesso del suo pellegrinaggio a Barbiana il 20 giugno scorso.Fernando Cerchiaro Direttore Ufficio diocesano
per la scuola
SETTIMANA DELLA SCUOLA 2017Domenica 8 o domenica 15 ottobre S. Messa di inizio anno scolastico nelle parrocchieLunedì 9 ottobre – ore 20.30 Centro Onisto – Vicenza – Seminario di studio: “Fede/verità/giovani a partire dai nuovi media” con don Marco Sanavio (Responsabile Comunicazione della diocesi di Padova)Lunedì 9 e giovedì 12 ottobre ore 14 Liceo Quadri – Vicenza – Laboratorio teatrale per studenti – Tema: Don Lorenzo Milani e la Scuola di BarbianaVenerdì 13 ottobre – 9.30 piazza dei Signori – Vicenza – Incontro di festa per i bambini delle scuole cattoliche con il VescovoVenerdì 13 ottobre – ore 10 liceo Quadri – Vicenza – Spettacolo teatrale su “Don Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana”, per studenti delle scuole secondarie della provincia e diocesiVenerdì 13 ottobre – ore 20.30 istituto Pavoni – Lonigo Incontro su: “Don Lorenzo Milani, l ‘uomo, il maestro, il prete”,  relatore: prof. Pessina Sabato 14 ottobre – 14.45 palacongressi Veronafiere – Convegno: “Esserci per educare . . . le nuove generazioni” – con la presenza del Ministro Valeria Fedeli. Modera il giornalista Francesco Giorgino. Organizzato dall’Agesc Materiale per l’animazione in parrocchia