Si concludono i GREST nelle parrocchie della diocesi: tempo di ringraziamenti

Esperienze riuscite grazie all'allegria dei ragazzi e alla dedizione degli animatori

 
L’estate è al suo culmine, i Grest stanno finendo ed è arrivato ormai il tempo per dire grazie di questa esperienza. “Alegria” è stato il titolo scelto da Noi Veneto per l’edizione 2016 e, a quanto pare, i diversi centri estivi ne hanno generata e vista scorrere davvero tanta. «Abbiamo celebrato la conclusione delle tre settimane del Grest lo scorso primo luglio, con una grande festa – racconta don Pino Arcaro, parroco di San Lazzaro in Vicenza -, aperta alle famiglie e a tutta la comunità: una serata magica, con una prelibata cena preparata dai nostri cuochi e un animatissimo spettacolo. L’oratorio era stracolmo di ragazzi, genitori, animatori, famiglie, volontari, tutti felici di dare il meglio di sé per la gioia di tutti». Pensando all’esperienza vissuta, il sacerdote sottolinea che raramente ha visto la comunità coinvolta in momenti così belli: «I bambini con la loro spontaneità, i loro sorrisi, la loro vivacità, i canti, i giochi, le corse, le grida, i pranzi chiassosi, la partecipazione entusiasta alle attività, sia in oratorio che fuori città, e anche fuori regione, alle visite interessanti, ai giochi in piscina, alle rappresentazioni teatrali, sono stati, come dice Gesù, i nostri maestri di vita». Ogni buon Grest è tale solo se può avvalersi del servizio attento e generoso degli animatori, capaci di aver cura di tutti e ciascuno, di stare tra i ragazzi con intelligenza e affetto, in modo creativo e trasmettendo entusiasmo. «A guidare gli animatori sono stati il cappellano don Davide Gasparotto e il segretario del circolo Noi, Sandro Maniglio, insieme a un gruppo di collaboratori adulti, che hanno lavorato per preparare il pranzo e definire le tematiche della proposta formativa, oltre ad aver vigilato perché tutto procedesse in ordine e nessuno si facesse male». Alla conclusione del Grest, qualcuno, anche con le lacrime agli occhi, si domandava perché dovesse mai finire quell’esperienza meravigliosa, così don Pino rilancia: «Perché non raccogliere il messaggio che ci viene da un evento concreto, da un’esperienza reale vissuta dai ragazzi, dagli animatori, dagli adulti, dai genitori? Perché non continuare a dare alla nostra società segni di fiducia, di serenità, di speranza come questo? Non è facile, ma grazie all’esempio che ci hanno dato bambini, ragazzi, giovani e adulti, tutti uniti, secondo le diverse possibilità, per servire il bene comune, siamo certi che è possibile, per amore del Signore e per amore dei nostri figli, che hanno diritto di un futuro umanamente vivibile». Molto positivo il bilancio anche per il Grest di Rosà, che ha coinvolto per cinque settimane, tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì, circa 85 bambini di età compresa tra la prima elementare e la seconda media. Spazio ai compiti, ai laboratori manuali e, naturalmente, ai giochi all’aperto, per permettere a piccoli e grandi di divertirsi insieme, in modo originale e creativo. «Siamo contenti dell’adesione al Grest Noi, dato che abbiamo molta concorrenza – spiega Emanuele Guidolin, presidente del circolo Noi di Rosà -. Infatti, oltre al nostro centro estivo, almeno altre cinque proposte nel territorio comunale, e, quindi, non è facile mantenere i numeri che abbiamo! Ma ciò che ci rende ancora più soddisfatti è che sono i bambini i nostri primi volantini pubblicitari: sono loro a passarsi parola, a raccontare che cosa piace di più e, quindi, a portare anche degli amici». Un’attenzione concreta e precisa è stata dedicata alla scelta e formazione degli animatori, che a Rosà sono otto, più due responsabili (Giulia Campagnolo e Roberto Bertolin), tutti maggiorenni. Sono stati chiamati dopo un colloquio. Si è privilegiato chi non aveva già lavori fissi e vengono retribuiti tramite voucher. Agli animatori si aggiungono anche cinque aiuto animatrici minorenni, che intanto possono esercitarsi nell’arte educativa. «Come gruppo di animatori e aiuto animatori abbiamo seguito il percorso formativo per animatori dei Grest proposto da Noi Vicenza – continua Emanuele -. È stato bello, divertente e davvero utile per unire il gruppo e saldare i legami. Trovo che questo sia importantissimo: se si collabora e ci si diverte, se c’è fiducia reciproca e serenità, l’esperienza è già avviata nel verso giusto». Vista la programmazione concertata tra animatori, presidente di circolo e il cappellano don Alex Pilati, è stato importante, per il Grest di Rosà, coinvolgere anche altre figure di adulti disponibili a caratterizzare e qualificare la proposta. «Per i laboratori abbiamo chiesto aiuto ad alcuni pensionati che avessero delle abilità da condividere con i ragazzi – continua il presidente Noi -. Così abbiamo messo in piedi un laboratorio di traforo, uno per costruire gli aquiloni e uno di ceramica». Grande successo hanno riscosso anche le uscite, svolte ogni mercoledì: accanto ai tradizionali e immancabili giochi d’acqua in piscina, i ragazzi di Rosà hanno partecipato al Grest raduno, che hanno vinto, si sono cimentati nel rafting sul fiume Brenta e hanno visitato l’aeroporto militare di Istrana.Articolo a cura di NOI Associazione