Tempo di tesseramento per l’Azione Cattolica

Non solo un atto formale, ma un'occasione per rinnovare l'adesione ai valori dell'associazione

 
Un’associazione giovane, capace di fare memoria del passato e al contempo di rinnovandosi nella forma, nei contenuti, nelle persone. A partire dalla possibilità di camminare assieme nelle Unità pastorali che sempre più si stanno costituendo e dai giovani che hanno voglia di mettersi in gioco e di formarsi per acquisire un bagaglio di capacità da mettere a disposizione.

L’Azione Cattolica riparte. E riparte dall’adesione che anche quest’anno viene celebrata nella giornata dell’8 dicembre. Guardando i dati complessivi dell’anno appena concluso, degli 8850 aderenti 2016/17 della Diocesi di Vicenza, il 38% sono ragazzi dell’ACR, il 27% giovanissimi e giovani (dai 14 ai 30 anni), il 35% adulti, di cui più della metà dai 60 anni in su. Nonostante il calo, contenuto, di 50 unità rispetto all’annata precedente, il fenomeno interessante che emerge oggi, dalle prime adesioni in arrivo, è la richiesta, da parte di qualche vicariato, come Valchiampo e Montecchio Maggiore, di ricevere un maggior numero di tessere, indice di una più ampia diffusione dell’attività nel territorio. Per quanto riguarda la diminuzione, si riferisce soprattutto all’Acr per cause le più varie: il calo demografico anzitutto, la mancanza di educatori in qualche realtà; il cambiamento che sta avvenendo nelle parrocchie in merito all’iniziazione cristiana; scelte pastorali precise o una non adeguatezza degli educatori. La forza stessa dell’associazione rimane comunque quella di fare rete. A livello diocesano gli animatori stanno collaborando in maniera stretta con l’Ufficio per l’evangelizzazione e la catechesi, e a livello territoriale c’è un cammino al fianco delle Unità pastorali. «In alcuni casi l’Ac ha addirittura anticipato il cammino delle Unità pastorali o è cresciuta in qualità e anche numericamente con l’Up (esempi significativi, Trissino e Bassano) – spiega Caterina Pozzato, presidente diocesana dell’Azione Cattolica Vicentina. L’impegno dell’associazione diocesana è quello di accompagnare con gradualità questo cambiamento che sta avvenendo a livello territoriale, facendo discernimento e valutando quale può essere la soluzione migliore di caso in caso. Il fatto che l’Ac sia a servizio della Chiesa locale porta inevitabilmente a fare proprie le riflessioni sulle Up e a dare il proprio contributo dove possibile». Un contributo che si è, negli anni, “ringiovanito”. I responsabili parrocchiali e vicariali sono oggi 619, dei quali solo 89 hanno più di 60 anni. La componente giovanile (giovani e giovani-adulti) è la più importante. «Sono ragazzi che hanno risposto bene anche agli appuntamenti diocesani a loro dedicati in questa prima fase dell’anno (assemblea diocesana di settembre, giornate studio, scuola associativa diocesana) – prosegue la presidente -. Ciò significa che i giovani vogliono attrezzarsi attraverso queste occasioni formative unitarie che mettono in dialogo le diverse generazioni». Sono giovani che prendono un impegno a partire dall’adesione che capita, quest’anno, in un momento particolare, ossia nel 150esimo anno di vita dell’associazione. «Si tratta, nel momento in cui si rinnova la propria adesione, di riscoprirne la storia, non per guardare indietro, ma per trovare in chi ci ha preceduto esempi di adeguamento al mutare dei tempi – conclude Pozzato -. L’associazione, del resto, è viva perché fedele alle radici formative e capace, al contempo, di rinnovarsi. Abbiamo anche lanciato un bando alle associazioni parrocchiali perché ciascuna trovi il modo di esprimere l’attualità dell’Ac nella realtà territoriale di appartenenza». Margherita Grotto