«Una Chiesa cosciente, convinta, coinvolta»

Prosegue la visita di mons. Beniamino Pizziol alle missioni vicentine in Camerun

 
Il programma del viaggio in Camerun di mons. Beniamino Pizziol continua a ritmo serrato, ma la voce del vescovo risuona piena di energia e di entusiasmo. Quando lo raggiungiamo al telefono domenica sera 12 gennaio 2014, la diocesi berica è in festa per la notizia di due nuovi cardinali figli della sua terra: il novello Segretario di Stato Piero Parolin e l’Arcivescovo di Santiago del Cile Ricardo Ezzati Andrello. “Queste nomine – dice mons. Pizziol – sono un riconoscimento alla laboriosità e alla dedizione pastorale che in genere caratterizza il clero veneto. Lo vedo anche qui: proprio ieri pomeriggio la gente di Godolà (una delle 25 comunità che compongono la parrocchia di Tchére) mi hanno ringraziato per aver mandato loro preti di qualità e mi hanno pregato di non far venire meno questa presenza per il futuro”. 

Iniziano presto le giornate del Vescovo in Africa: “Venerdì mattina (10 gennaio 2014) alle 6 ho celebrato l’eucaristia con don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri e tutti i responsabili laici della loro grande parrocchia. Poi ho visitato la Scuola primaria cattolica che conta 540 alunni divisi in dieci classi. I bambini sono stipati nelle aule, ma seguono le lezioni con una attenzione e una compostezza per noi quasi inimmaginabili”.  Bambini che per andare a scuola fanno anche 7/8 chilometri a piedi al mattino e altrettanti la sera per tornare a casa dove consumeranno l’unico vero pasto della giornata, a base di miglio, elemento base della loro alimentazione.

Presso la missione di Tchére sono attivi anche tre laboratori artigianali: “C’è il mulino per la macinazione del miglio – continua a raccontare il Vescovo – una falegnameria e una officina di saldatura di cui gli uomini e le donne della missione possono servirsi. Tutti i macchinari sono giunti da Vicenza, grazie alla generosità dei nostri fedeli”. C’è anche un convitto che ospita 28 giovani studenti delle superiori sostenuti negli studi dalla diocesi di Vicenza. “Questi ragazzi mi hanno ringraziato per la presenza dei nostri preti, li ho incoraggiati a interrogarsi seriamente anche sulla loro vocazione; uno di loro lo scorso anno è entrato nel seminario locale per iniziare la formazione al sacerdozio”.

A Mindif sabato 11 gennaio il Vescovo ha visitato con commozione la tomba di don Luciano Ruaro, un prete vicentino che ha voluto restare in Camerun fino alla morte (avvenuta nel 2005) e ha voluto essere sepolto li, tra la gente che aveva servito come missionario fidei donum. Anche qui Messa all’alba, perché le giornate in Africa seguono il ritmo del sole, iniziano e finiscono presto. La missione è l’unico luogo dotato di illuminazione elettrica. Nella stessa comunità operano le suore della Divina Volontà, tra cui suor Francesca Paulon originaria di Quinto Vicentino. “Vedo una grande povertà materiale – ha detto il Vescovo – ma vissuta con estrema dignità. Mi colpisce l’autenticità delle persone che si rapportano a te senza maschere, senza sovrastrutture. E questa sincerità traspare anche nella scelta di credere”.

Domenica 12 gennaio 2014 mons. Pizziol ha celebrato la Messa a Tchakidjebé, conferendo la Cresima a 42 giovani (dai 18 anni in su). “E’ stata una grande festa con danze, canti, segni. Ho visto e percepito il volto di un cristianesimo giovane, di una chiesa cosciente, convinta e coinvolta nella propria adesione di vita a Cristo e al messaggio del Vangelo: questo viaggio mi sta donando giorni di autentica grazia”.


Alessio Graziani
 
 
Nelle foto: la visita del Vescovo Beniamino Pizziol alle missioni vicentine in Camerun. Da sinistra: gli alunni della Scuola Primaria Cattolica di Tchére; il Vescovo amministra il saramento della Confermazione a 40 giovani nella parrocchia di Tchakidjebe (domenica 12 gennaio 2014); Seré di Tokombere: il Vescovo con i preti fidei donum in Camerun don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri