RITIRO DI INIZIO AVVENTO PER PRESBITERI E DIACONI

“Una Chiesa povera per i poveri”. L’invito del Vescovo Pizziol ai preti della Diocesi di Vicenza

Una Chiesa povera e per i poveri. E’ questo il titolo della meditazione che mons. Beniamino Pizziol ha tenuto giovedì 28 novembre 2013 a Monte Berico in occasione del ritiro di inizio Avvento per i sacerdoti e i seminaristi della diocesi di Vicenza.Parlando ai suoi preti, il Vescovo ha voluto tornare su un tema già affrontato durante la Santa Messa Crismale dell’ultimo giovedì santo: la povertà come scelta di vita e come unico stile pastorale efficace.Citando ripetutamente papa Francesco, mons. Pizziol ha dapprima ripercorso il messaggio biblico sulla povertà intesa come categoria “teologale”, che ci rivela cioè il vero volto di Dio così come si è manifestato in Gesù Cristo.Soffermandosi poi soprattutto sulla parabola evangelica del ricco epulone e del povero Lazzaro, il Vescovo ha richiamato ciascuno a un duplice impegno di vita: essenzialità e sobrietà da un lato, cura e attenzione per i poveri dall’altro.«La nostra Chiesa – ha detto mons. Pizziol – non è chiamata solo a prendersi cura dei poveri (cosa che del resto sta già facendo con grande impegno), ma deve diventare povera essa stessa», altrimenti, come ha scritto papa Francesco nella Evangelii Gaudium, rischia la dissoluzione, non è credibile, non è davvero evangelizzatrice.Il Vescovo ha concluso la meditazione con alcune indicazioni concrete. Ha chiesto innanzitutto ai preti di continuare a promuovere i “sostegni di vicinanza” per sostenere le famiglie in difficoltà ed educare chi è nel benessere alla sobrietà e alla condivisione.In secondo luogo ha invitato i parroci a valutare la possibilità di dare in comodato d’uso gratuito le canoniche non utilizzate a famiglie in difficoltà.Infine ha chiesto a tutti di tenere viva la coscienza critica sulle contraddizioni dell’attuale sistema economico «che fa dell’aumento dello spread una tragedia, ma sembra non curarsi dei pensionati che non arrivano a fine mese, dei tagli all’assistenza dei disabili, della mancanza di lavoro per i giovani».Alessio Graziani