Una firma storica in Vescovado: il partigiano Bortoloso e Anna Vescovi si riconciliano davanti a mons. Pizziol

 
Venerdì 3 febbraio alle 10.30 in Vescovado Anna Vescovi e Valentino Bortoloso, ultimi testimoni diretti dei tragici fatti di Schio del luglio 1945 hanno firmato, alla presenza del Vescovo Beniamino Pizziol, delle autorità civili e della stampa, una lettera di riconciliazione e perdono.
Ecco le parole con cui il Vescovo ha introdotto la storica firma:
 
” L’atto che oggi si compie, in questo giorno e in questo luogo, ha un significato decisivo per la vita di queste due persone, Anna Vescovi e Valentino Bortoloso, ma anche per i famigliari delle vittime dell’eccidio di Schio del 7 lulgio 1945, per l’Associazione Partigiani, per tutta la comunità civile e religiosa, e diventa scuola di pace e perdono autentico per le giovani generazioni.
 
Anna e Valentino mi hanno chiesto di essere testimone di questo momento, tra i più difficli e sofferti che si realizzano nella storia, spesso tormentata e inquieta, degli esseri umani. Siamo davanti ad una donna che, attraverso un percorso spirtituale, sotenuta dalla riflessione biblica e da una grande sensibilità umana, arriva a una tale libertà di spirito da iniziare la lettera inviata a colui che le ha ucciso il padre, quando ancora era bambina, con le parole: Caro Signor Valentino.
 
Queste semplici e mirabili parole sono riuscite a far cadere in un attimo le barriere dell’odio e delle rivendicazioni, per lasciare posto a sentimenti di pace e misericordia espressi concretamente da un commosso abbraccio di grazia e di perdono.
 
Custodiamo nei nostri cuori e nei nostri archivi interiori le lettere che si sono scambiati Anna e Valentino e riflettiamo sulla potenza di questo gesto che ci auguriamo possa generare anche in altre persone, ancora prigioniere dell’odio, del risentimento e della violenza, sentimenti di perdono, di riconciliazione e di pace”.
 
† Beniamino Pizziol
 
Ecco il testo sottoscritto:
 
Sulla base di sentimenti di pace e misericordia di cui lo scorso anno si è celebrato il Giubileo e fondando le nostre certezze sul Patto di Concordia sottoscritto in Schio il 17 maggio 2005, il cui valore deve essere rispettato ed attuato da tutti, pena la sua inutilità e fallimento, che non vogliamo
 
desideriamo rendere noto che noi, testimoni diretti
 
Valentino Bortoloso, partigiano e uno degli esecutori materiali dell’eccidio contro il fascismo avvenuto nelle carceri di Schio il 7 luglio 1945, che oggi possiamo considerare inutile e doloroso
 
 
Anna Vescovi, figlia del podestà di Schio morto in questo stesso eccidio,
 
consapevoli che è giunto il momento di pacificare le tragiche contraddizioni della stessa storia di 70 anni orsono, 
 
in un sacro e umile silenzio, con grande atto di coraggio da entrambe le parti, ci siamo incontrati in un commosso abbraccio di grazia e di perdono.
 
Questo nostro atto deve essere monito ed esempio per tutti, soprattutto per le nuove genereazioni, traendone la certezza che è possibile superare le barriere dell’odio e delle rivendicaizoni. Formuliamo entrambi un forte auspicio e una viva preghiera, affinché le brutture del passato non abbiano mai più a ripetersi per il bene della nostra città, ma soprattuto per il bene di tutti noi.
 
Firmato
Anna Vescovi
Valentino Bortoloso
Beniamino Pizziol, vescovo 
 
 
 
In allegato lo scambio di corrispondenza tra Anna Vescovi e Valentino Bortoloso che ha portato alla firma dell’atto di riconciliazione