COMMEDIA

Una piccola impresa meridionale

Occasione mancata per Rocco Papaleo

Quest’ultimo lavoro di Rocco Papaleo è stato giustamente definito “un’occasione mancata”. La trovata narrativa di far incontrare in un luogo isolato (un vecchio faro nello splendido meridione d’Italia) personaggi estremamente diversi tra loro avrebbe potuto essere una scelta vincente per far emergere l’umanità bella che può fiorire anche in situazioni limite, ferite o irrisolte. Ma il tono del regista, che per far passare ogni cosa per uguale sceglie la superficialità o addirittura il dileggio, brucia tale possibilità rendendo il messaggio del film difficilmente condivisibile. Le tematiche messe sul piatto sono davvero tante: la crisi di un sacerdote legata alla scelta celibataria; l’amore tra due persone dello stesso sesso; l’affermazione della prostituzione come legittima forma di guadagno. Tutti gli aspetti problematici di tali situazioni vengono ricondotti a motivazioni estrinseche. Il problema – dall’inizio alla fine del film – sembra essere solo il giudizio della gente, quel che gli altri potrebbero dire o pensare, trascurando la reale complessità delle situazioni presentate. Il regista vorrebbe insomma che anche lo spettatore, come l’anziana madre dei protagonisti, superasse i blocchi di quelle che vengono presentate solo come retrograde convenzioni sociali per guardare tutto e tutti con sguardo bonario. Ma a noi pare solo sterile buonismo. Alessio Graziani