“Uscire verso le periferie per testimoniare la gioia del Vangelo”. Nella Giornata dell’apostolato dei laici risuona l’invito di Papa Francesco

Il 9 febbraio 2014 si celebra la Giornata diocesana dell’apostolato dei laici, «una giornata che vuole essere un’opportunità per rammentare a tutti la responsabilità comune in ordine all’annuncio del Vangelo e alla trasmissione della fede alle future generazioni», spiegano il delegato vescovile per le Aggregazioni laicali mons. Flavio Grendele e la presidente della Consulta diocesana Goretta De Battisti.

Il tema scelto per il 2014 è “Uscire dal tempio verso le periferie. Laici testimoni del Vangelo e servitori dell’uomo nella Chiesa e nel mondo” e riprende l’invito di Papa Francesco ad “andare verso le periferie per offrire a tutti la gioia del Vangelo”.

Infatti, sottolineano mons. Grendele e Goretta De Battisti, «la vera agorà in cui oggi può risuonare il Vangelo non sono le nostre chiese, sempre meno frequentate, ma i luoghi della vita quotidiana , del nascere e del morire, del lavoro e della festa, dell’educazione e della trasmissione dei valori fondanti la vita personale e sociale, della fragilità e della povertà, della solidarietà e della cittadinanza… tutti luoghi attraversati e abitati soprattutto dai laici».

Con questa Giornata, in particolare, la Consulta diocesana delle aggregazioni laicali chiede di «mettere a fuoco la centralità della famiglia quale luogo di relazioni capaci di mostrare la bellezza dell’amore di Dio verso tutti».

«Poche istituzioni sono così profondamente cambiate e sofferenti come la famiglia – evidenziano i responsabili della Consulta diocesana -, sulla quale oggi pesa l’insicurezza sociale, la mancanza di lavoro per i coniugi o per i figli, le crescenti difficoltà in campo educativo… Quando, poi, ci si trova di fronte a famiglie separate o divorziate, la sofferenza dei coniugi è intollerabile e grida per il distacco, per il dolore dei figli con non trovano più punti di riferimento affettivo, per le nuove povertà che vengono a crearsi».

In questo senso, «anche la famiglia è diventata periferia esistenziale».

Di qui l’invito, rivolto ai laici, «a uscire dal tempio» innanzitutto «per ascoltare e comprendere i motivi di sofferenza presenti nelle famiglie»; quindi «per interrogarci su come essere vicini ai coniugi in difficoltà»; infine «per farci prossimi nei bisogni materiali, aiutando e ascoltando chi ha perso il lavoro, prendendoci cura dei bambini, avvicinando gli adolescenti e aiutando i genitori nella loro educazione».