RICORRENZA

Vajont 50° anniversario: una catastrofe immane, un olocausto umano

Mercoledì 9 ottobre 2013 una serata di memoria a Vo' di Brendola

Da 50 anni Vajont è il nome di una tragedia. Quella della sera del 9 ottobre 1963, ore 22.39, quando 260 milioni di metri cubi di roccia si staccarono dal Monte Toc franando rovinosamente sulla più grande diga a doppia curvatura del mondo. Fu questione di pochi istanti: una massa, alta 100 metri, di oltre 100 metri cubi di acqua e detriti, dopo aver distrutto, a monte, parte del comune di Erto, si riversò sulla valle del Piave spazzando via i paesi di Longarone, Rivalta, Pirago, Faè, Villanova e Codissago e lasciando dietro di sé il silenzio assurdo di una catastrofe annunciata.Il giorno successivo la parola Vajont aveva assunto un nuovo significato, quello di 1.910 persone (500 i bambini!) rubate alla vita in una immensa distesa di fango e rovine.Mercoledì 9 ottobre 2013, alle ore 21, la Sala della Comunità di Brendola in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e la Pro Loco di Brendola presentano “Vajont 50° anniversario. Una catastrofe immane, un olocausto umano”, una serata per ricordare. Alla ricorrenza saranno dedicati: “Il volo della martora”, racconti di Mauro Corona per i 50 anni della tragedia del Vajont, con Margherita Stevanato, voce recitante, e Mirko Satto alla fisarmonica.Saranno inoltre proiettati video e immagini dell’epoca e offerte alcune testimonianze da parte degli alpini soccorritori brendolani.L’ingresso è libero.Luca de Marzi