Veglia in memoria dei missionari martiri

Sabato 21 marzo a Monte Berico

 
Una veglia per ricordare i tanti missionari martiri. È quella che si celebrerà il corrente sabato 21 marzo alle 20.30 nella Basilica di Monte Berico.

Il rispetto della libertà religiosa nel mondo, a qualunque credo si faccia riferimento, sta diminuendo. È ciò che emerge nella XII edizione del Rapporto sulla Libertà Religiosa nel Mondo della Fondazione pontificia Acs (Aiuto alla Chiesa che Soffre). I cristiani risultano essere il gruppo religioso maggiormente perseguitato.
Spesso la persecuzione dei cristiani si mescola a diverse situazioni: un legame, per esempio, con l’estremismo islamico (come accade in Afghanistan, Iran, Iraq, Libia, Maldive, Pakistan, Repubblica Centrafricana, Siria,…), o con l’azione di regimi autoritari (Azerbaigian, Birmania, Cina, Corea del Nord, Eritrea e Uzbekistan); tante altre volte i cristiani vengono presi di mira in quanto cristiani. Un’altra forma di persecuzione è strettamente connessa al regresso della tolleranza e del pluralismo religioso (è il caso della Palestina) e comporta una fuga, un flusso migratorio verso Stati più accoglienti.

È per non dimenticare tutto questo, e soprattutto per non dimenticare i tanti missionari martiri nel mondo, che il corrente sabato 21 marzo, si terrà la veglia diocesana di preghiera “Nel segno della croce”, alle 20.30 nella Basilica di Monte Berico. Saranno ricordati tutti gli operatori pastorali uccisi nel 2014 ed in modo particolare le tre sorelle saveriane, Olga, Lucia e Bernardetta, uccise in Burundi in settembre. Suor Olga Raschietti si aggiunge come tredicesima all’elenco dei missionari martiri vicentini, nonché come prima donna. Ci si unirà alla preghiera di tutta la Chiesa per i cristiani perseguitati e uccisi in queste settimane “per il solo fatto di essere cristiani” (papa Francesco).

Sono ventitré anni che si celebra la giornata in memoria dei missionari martiri. Il giorno esatto cadrebbe il 24 marzo, in ricordo di Mons. Oscar A. Romero, Vescovo di San Salvador, ucciso mentre celebrava l’Eucarestia il 24 marzo 1980.

«Tutti i Papi ci ricordano che oggi vi sono sempre più martiri – afferma don Arrigo Grendene, direttore dell’Ufficio per la Pastorale Missionaria -. Martirio significa testimonianza. Il martire è un discepolo di Gesù che vive la vita con lo stesso spirito del Signore. Va incontro a situazioni rischiose per la fedeltà alla sua vocazione. Oggi molti missionari vengono uccisi anche perché si battono per i valori di fraternità, giustizia, pace, per i diritti umani e perché conoscono i drammi delle persone che seguono. Sono presenze scomode, danno voce a chi non ce l’ha». Sono granelli di sabbia in ingranaggi di violenza.

La veglia sarà un momento per ricordare anche il valore supremo della vita, dono per tutti. Si pregherà per le tre saveriane attraverso la testimonianza di una loro consorella. «Ho visto suor Olga poco prima della sua partenza per l’Africa. Era entusiasta, gioiosa, con la voglia di spendere gli ultimi anni di vita con la sua gente. “Abbi cura di te” è l’ultima cosa che le ho detto. Nessuno immaginava cosa sarebbe successo», ricorda don Arrigo. Si menzioneranno anche i vicentini padre Valeriano Cobbe e padre Ottorino Maule. Un pensiero andrà anche a tutti quei cristiani perseguitati rimasti e che rimarranno anonimi. «Dimenticarli sarebbe ucciderli una seconda volta», chiude don Arrigo.

Margherita Grotto
 
 
Articolo da La Voce dei Berici di questa settimana