Anche se l’evento prodigioso con l’affresco della Vergine che si ripara dalle pugnalate sacrileghe è del 1486, Santa Maria Madonna dei Miracoli è stata eretta a parrocchia solo nel 1955. Per lunghi periodi, poco è cambiato all’ombra del Santuario, ma negli ultimi vent’anni la crescita demografica è stata tumultuosa, fino ai 1800 abitanti attuali.
«Molte nuove famiglie, quasi sempre giovani, sono venute ad affiancare quelle radicate da generazioni nel paese, con storie, tradizioni e anche religioni diverse – racconta don Silvano Rampo, classe 1941, parroco a Madonna da 14 anni –. Le difficoltà d’inserimento si riverberano nella limitata partecipazione alla vita comunitaria, al di là dell’appuntamento domenicale con la messa che rimane sentito».
«Nella nostra parrocchia sono molte le famiglie giovani, italiane o di altre etnie, che sono arrivate negli scorsi anni e si sono stabilite qui, attirate dalla buona offerta abitativa – osserva il parroco don Silvano Rampo –. Anche quando lingua e religione non sono diverse, è difficile coinvolgerle nella vita di comunità oltre all’incontro domenicale della Messa e a sporadici momenti d’aggregazione come la sagra o il passaggio natalizio del canto della stella.
Abbiamo proposto iniziative d’approfondimento sulla Parola di Dio e altre a sfondo culturale o sociale, ma la partecipazione è stata comunque limitata. Solo quando i figli cominciano a frequentare il catechismo inizia il coinvolgimento».
Questa analisi trova concorde Massimiliano Spagnuolo, ministro dell’eucaristia, dal 2002 a Madonna. «Mia moglie ed io siamo arrivati a Lonigo nel 1997 dalla nostra regione d’origine, la Puglia – racconta Spagnuolo –. Abbiamo cominciato a inserirci nella comunità attraverso la scuola materna: i 4-5 amichetti più stretti di nostro figlio hanno coinvolto le rispettive famiglie e questo rapporto è continuato poi alla primaria e anche oltre». (continua…)
(da ”La Voce dei Berici” del 16 febbraio 2014)