Vivere la Pasqua in Giordania: 12 giovani vicentini tra i profughi siriani ed iracheni

Una proposta della pastorale giovanile tra servizio e spiritualità

 
Da Venezia, dove si sono imbarcati all’aeroporto Marco Polo, fino alla capitale giordana di Amman. È il viaggio che vede protagonisti undici ragazzi vicentini, che hanno aderito alla proposta della Pastorale Giovanile della Diocesi. Sono partiti venerdì 7 aprile per la Giordania dove trascorreranno la Settimana Santa e la Pasqua. Una proposta condivisa con l’associazione Non Dalla Guerra, che ormai da tempo collabora con Caritas Jordan attraverso esperienze di servizio e sensibilizzazione sulla situazione dei profughi in Medio Oriente.
«Sarà un momento speciale per i ragazzi della nostra Diocesi – dice don Lorenzo Dall’Olmo, responsabile della Pastorale Giovanile, a pochi giorni dalla partenza -. Abbiamo pensato a questo viaggio in un periodo così importante per i cristiani per conoscere la realtà della Giordania e vivere assieme la Pasqua, tra servizio e spiritualità. Fondamentale sarà la condivisione, sia con le popolazioni locali sia tra i giovani del gruppo».  Una proposta nuova preceduta da momenti di preparazione, con incontri di approfodimento per fornire una lettura sulla situazione geopolitica, culturale e religiosa del Paese, ma anche per riflettere assieme sul mistero pasquale. In Giordania i cristiani sono circa il 3% della popolazione  tra cattolici e ortodossi e quest’anno le due Chiese celebrano la Risurrezione nel medesimo giorno. «Anche per noi è un’esperienza nuova, perchè è la prima volta che trascorreremo una ricorrenza importante, come la Pasqua, in Giordania – afferma Tommaso Carrieri, di Non Dalla Guerra che accompagnerà i ragazzi per tutto il viaggio -. Oltre al volontariato, sarà un’occasione di crescita dal punto di vista relazionale e spirituale». Fino al 13 aprile, però, i ragazzi presteranno servizio nelle comunità di Adir e Zarqa tra i profughi siriani e iracheni.
«I giorni successivi, compreso il triduo, invece, li trascorreremo nella parrocchia di Jabal Amman – prosegue Tommaso -. Qui ci aspetta Abouna Wissam, parroco e responsabile della pastorale giovanile di tutta la diocesi giordana, il corrispettivo di don Lorenzo Dall’Olmo. Saranno giorni di comunione e conoscenza reciproca, dedicati all’approfondimento dei rapporti, che in previsione di attività di volontariato ha una valenza significativa». Nei due ultimi giorni di viaggio, i ragazzi attraverseranno il ponte Allenby per poi raggiungere Gerusalemme. Non una scelta casuale, in quanto il ponte è considerato una linea di confine per Israele, ma non per la Giordania. «Attraversandolo potremmo renderci conto di come vengono trattate diversamente le persone in base alla loro provenienza, in particolare capiremo cosa significa per i palestinesi transitare su quel ponte. è un modo per vedere con i nostri occhi, e non per sentito dire, come spostarsi in contesti difficili e diversi da quelli a cui siamo abituati non sia così semplice e spesso anche pericoloso», precisa Carrieri. A Gerusalemme i giovani saranno ospiti di due ragazze di Non Dalla Guerra, sempre per ribadire l’importanza delle relazioni durante questo viaggio.
«Vivere un’esperienza così forte in occasione della Pasqua serve soprattutto a mettere in discussione la propria spiritualità, a indagare se stessi e a scoprire se le distanze geografiche e culturali comportano anche differenze nel modo di vivere la propria fede. Andremo a scoprire com’è Gesù ad Amman – conclude il giovane di Non Dalla Guerra -. La scelta di questi undici ragazzi non è per nulla scontata e sottolinea come nel mondo giovanile, al contrario di quanto si pensi, sia presente anche un cristianesimo vitale». Lorenza Zago