«CHE COSA CERCATE?» (GV 1,35). DISCORSO DI INIZIO ANNO PASTORALE(Vicenza, Piazzale della Vittoria, 7 settembre 2017)

Un saluto cordiale a tutti voi, fedeli laici,
       consacrati e consacrate, diaconi e sacerdoti.
 
       Un saluto speciale a tutti i Giovani qui presenti.
 
       Un saluto grato al signor Sindaco,
       alle autorità civili e militari,
       agli organizzatori di questo pellegrinaggio,
       a coloro che vigilano sulla salute e sulla sicurezza dei partecipanti.
 
       Un saluto affettuoso agli ascoltatori di Radio Oreb.
 
       Anche quest’anno siamo lieti di accogliere il “Gioiello di Vicenza” che riproduce l’ex voto fatto dai vicentini nel 1578 alla Madonna per invocare la liberazione dalla peste. Oltre ad essere una pregevole opera d’arte, vuole essere anche un segno di fede e di devozione da parte del nostro popolo.
 
       Siamo venuti in pellegrinaggio a Monte Berico – davanti a questo Santuario – che rappresenta uno dei luoghi più importanti e più significativi della storia e della vita delle nostre comunità civili e religiose. In questa Basilica della Madonna di Monte Berico, infatti, sono custodite – fin dalla prima metà del 1400 – tutte le gioie e le speranze, come pure le tristezze e le angosce, del popolo vicentino.
       Alla potente e alla materna protezione della Vergine Maria si è sempre affidato il nostro popolo, specialmente nei momenti più difficili e in quelli più tormentati della vita privata e pubblica. Proprio cent’anni fa, il 25 febbraio 1917, mentre la Prima Guerra Mondiale entrava nelle sue fasi più drammatiche e il fronte si avvicinava alla città di Vicenza, il vescovo di allora, Ferdinando Rodolfi, e il sindaco, Licinio Muzani, formularono un voto alla Madonna di Monte Berico che — se la città fosse stata risparmiata dall’invasione austroungarica — l’8 settembre sarebbe divenuto, nel territorio comunale, giorno festivo e sarebbe stata costruita in città una nuova chiesa intitolata a “Maria Regina della pace”.
       Sessant’anni più tardi, nel 1977, il vescovo Arnoldo Onisto, accogliendo i comuni voti dei fedeli e delle autorità pubbliche, approvò l’elezione della Beata Vergine Maria, Madonna di Monte Berico, a patrona principale presso Dio della città e della diocesi di Vicenza e ne ottenne l’approvazione della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti l’11 gennaio 1978.
 
       Anche noi, questa sera, riuniti davanti alla Basilica della Madonna di Monte Berico, vogliamo invocare Maria, Regina della pace, nostra patrona, perché conceda all’umanità inquieta il dono della vera pace; a chi si impegna a edificare la pace di perseverare nel suo proposito e a chi la ostacola di essere sanato dall’odio e dalla violenza.
 
       È ormai tradizione consolidata da oltre 25 anni, iniziare il nuovo anno pastorale davanti al Santuario della Madonna di Monte Berico, ponendo sotto la sua materna protezione il cammino gioioso impegnativo della nostra Chiesa diocesana.
       La proposta pastorale di questo nuovo anno – raccolta nella Lettera Pastorale che vi sarà consegnata – invita le parrocchie a porre un’attenzione privilegiata e appassionata ai Giovani e al mondo giovanile nella prospettiva del prossimo Sinodo dei Vescovi, indetto da Papa Francesco, nell’ottobre del prossimo anno, su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.
 
       Ho preparato questa lettera insieme a un’équipe di giovani, ai responsabili della Pastorale giovanile vocazionale e a molti altri. La lettera parte da una domanda «che cosa cercate?» (Gv 1,35), una questione rivolta da Gesù ai due discepoli del Battista che lo stanno seguendo, su suo invito. Questa domanda costituisce il titolo della lettera, ma è soprattutto una domanda rivolta a ciascuno di noi, questa sera, alle nostre comunità, a tutti gli uomini e le donne del nostro tempo.
 
       Nel corso del cammino del pellegrinaggio terreno, questa domanda si trasformerà in una dimensione più personale e più esigente: «chi cercate?». Auspico che questa semplice, breve, lettera venga letta da ciascuno di voi, dalle nostre comunità parrocchiali, dai consigli pastorali, dagli amici appartenenti alle molteplici aggregazioni laicali, dalle comunità di vita consacrata. In questo momento desidero solo offrirvi alcuni criteri utili ad accompagnare il cammino del nuovo anno pastorale.
 
       I nostri Giovani sono chiamati a essere i primi protagonisti di questo percorso così affascinante e impegnativo. La nostra Chiesa — con il suo vescovo, i suoi sacerdoti, le comunità degli adulti — desidera, come dice Papa Francesco nel documento preparatorio del Sinodo: «mettersi in ascolto della vostra voce, delle vostre sensibilità, della vostra fede, perfino dei vostri dubbi delle vostre critiche».
 
       Come secondo criterio vi chiedo di entrare in relazione, in dialogo con i Giovani a partire da una logica aperta e inclusiva, superando la logica dualistica “dell’essere dentro o fuori” la comunità cristiana. Dobbiamo guardare i Giovani con occhi nuovi, più accoglienti e meno selettivi.
 
       Un terzo e ultimo criterio consiste nel cercare insieme, adulti giovani, quegli spazi che consentano di incontrare e di entrare in relazione con Cristo e non solo sentir parlare di Lui. L’annuncio del Vangelo può entrare nel mondo giovanile mediante il “passa parola”: giovani che invitano altri giovani all’incontro personale con Cristo.
 
       Tenendo fissi nel cuore nella mente questi criteri, intendiamo iniziare questo nuovo anno pastorale sotto la protezione della Madonna di Monte Berico e vogliamo far nostre le parole della Sapienza di Dio che abbiamo ascoltato dal Libro dei Proverbi prima di questa mia riflessione: «Così parla la Sapienza di Dio: io cammino sulla via della giustizia e per i sentieri dell’equità per dotare di beni quanti mi amano. Beato l’uomo che mi ascolta, vegliando ogni giorno alle mie porte, per custodire attentamente la mia soglia. Infatti, chi trova me trova la vita e ottiene il favore del Signore» (Pr 8,20-21.34-35).
 
Signore Gesù,
la tua Chiesa in cammino verso il Sinodo
volge lo sguardo a tutti i giovani del mondo.
Ti preghiamo perché con coraggio
prendano in mano la loro vita,
mirino alle cose più belle e più profonde
e conservino sempre un cuore libero.
Accompagnati da guide sagge e generose,
aiutali a rispondere alla chiamata che Tu rivolgi a ciascuno di loro,
per realizzare il proprio progetto di vita
e raggiungere la felicità.
Tieni aperto il loro cuore ai grandi sogni
e rendili attenti al bene dei fratelli.
Come il Discepolo amato,
siano anch’essi sotto la Croce per accogliere tua Madre,
ricevendola in dono da Te.
Siano testimoni della tua Risurrezione
e sappiano riconoscerti vivo accanto a loro
annunciando con gioia che Tu sei il Signore.
Amen.
† Beniamino Pizziol

 

Vescovo di Vicenza