LITURGIA FUNEBRE PER DON PIETRO CAILOTTO(Chiesa parrocchiale di Santa Croce di Bassano del Grappa, mercoledì 29 gennaio 2014)


LITURGIA FUNEBRE PER DON PIETRO CAILOTTO


(Bassano del Grappa, chiesa parrocchiale di S. Croce, 29 gennaio 2014)


 


Siamo qui, raccolti in preghiera, per consegnare don Pietro Cailotto nelle mani misericordiose di Dio, nostro Padre.


Ordinato sacerdote 64 anni fa per l’imposizione delle mani del vescovo mons. Carlo Zinato, svolse il suo ministero pastorale, come vicario parrocchiale, a Valli del Pasubio e a Rosà; come vicedirettore di Villa S. Carlo; come parroco a Praissola di S. Bonifacio e a S. Lazzaro di Bassano del Grappa; infine come collaboratore pastorale in questa Parrocchia. Nel 2007 si trasferì alla RSA Novello ‘ S. Rocco in Vicenza, dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita.


Alla luce della Parola di Dio, che abbiamo proclamato, cerchiamo di comprendere la vita e la morte di questo sacerdote semplice e generoso, animato da un autentico servizio verso le persone affidate alle sue cure.


Il brano, tratto dalla prima Lettera di Pietro, si apre con queste parole: ‘Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti‘ (1,3). Nel suo immenso amore, il Padre ci ha fatti rinascere, rendendoci suoi figli, attraverso la morte e la risurrezione del suo figlio unigenito. Questa nuova nascita non ha davanti la prospettiva della morte, ma una ‘speranza viva‘ nella certezza della risurrezione. Di fronte alla morte dobbiamo interrogarci sulla realtà della nostra vita, su come viviamo i nostri giorni. Per il cristiano la morte appartiene alla vita, come il momento supremo del nostro vivere, quando ci apriremo alla vita stessa di Dio. Gesù chiamò la sua morte ‘un passare’ (Gv 13,1) da questo mondo al Padre, una Pasqua.


Nel Vangelo Gesù ci dice che ‘nessuno può andare da lui se il Padre suo non lo attira‘. Con la venuta di Gesù nella nostra storia, la salvezza è aperta a tutti, ma la condizione essenziale, che viene richiesta, è di lasciarsi attrarre da lui, da Gesù, ascoltando con docilità la sua Parola e mangiando ‘il pane della vita‘ (Gv 6,48). Gesù, pane di vita, donerà l’eternità a chi si nutre di lui: ‘Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno‘ (Gv 6,51).


Se penso ai 64 anni di sacerdozio di don Pietro, segnati dalla celebrazione quotidiana dell’Eucaristia, sono portato a pensare la sua morte con grande pace. Questo confratello sacerdote ci ha lasciato una bella testimonianza di fede. Così scrive nel suo testamento spirituale: ‘Ringrazio Dio Padre che mi ha chiamato alla vita e al sacerdozio. Ringrazio la SS. Trinità per il cammino che mi ha fatto percorrere nell’arrivare a stringere particolari rapporti con le tre persone divine:


– un abbandono totale al Padre misericordioso;


– un’amicizia intima con Gesù, mio salvatore, maestro e amico;


– una piena disponibilità allo Spirito Santo, come guida della mia vita.


Ringrazio Maria SS.ma, alla quale mi sono sempre affidato perché mi accompagnasse in ogni momento della vita‘.


Si tratta di una fede semplice, caratterizzata da un sincero abbandono in Dio.


Don Pietro amava il ministero della consolazione, compiuto attraverso la visita agli ammalati, alle famiglie in difficoltà, nell’ascolto di tante persone. Era disponibile al sacramento della riconciliazione e all’accompagnamento spirituale.


Ed ora, noi presentiamo al Signore questo suo servo. Per l’Eucaristia che tante volte don Pietro ha celebrato, per le parole del Vangelo che ha annunciato con fedeltà, per il perdono che ha distribuito a tanti fratelli, Dio, Padre infinitamente buono, lo accolga nella sua dimora di luce e di pace.


La Vergine Maria, tutti i santi e i beati della nostra Chiesa, gli vengano incontro festosi per accompagnarlo davanti a Dio e affidarlo alle sue mani misericordiose.


E tu, don Pietro, prega per noi, prega per le persone che tanto hai servito e amato, prega affinché, nella nostra Chiesa, fioriscano numerose e sante vocazioni al sacerdozio, alla vita consacrata e al sacramento del Matrimonio. Amen.


Beniamino Pizziol


Vescovo di Vicenza