Testimoni della Gioia

Lettera Pastorale di mons. Beniamino Pizziol alla Diocesi di Vicenza per l'anno 2014-2015
 
“Desidero ardentemente vedervi per comunicarvi
qualche dono spirituale, perché ne siate fortificati,
o meglio, per essere in mezzo a voi confortato
mediante la fede che abbiamo in comune, voi ed io”.
Rm 1, 11-12
 

Ai fratelli e sorelle
della Chiesa di Dio
che è in Vicenza
ai consacrati e consacrate
ai preti e diaconi che la servono
 
 
INTRODUZIONE

Cari fratelli e sorelle in Cristo

La Natività della Beata Vergine Maria, per noi vicentini festa della Madonna di Monte Berico, scandisce il cammino della nostra Chiesa diocesana e segna l’inizio di un nuovo anno pastorale.

Questo appuntamento, che esprime la devozione mariana del popolo vicentino, è diventato per il Vescovo occasione propizia per rivolgere un messaggio alla comunità diocesana. Nella mia prima lettera pastorale Davvero il Signore è risorto del 2012 avevo ricordato l’importanza dell’anno liturgico. Oggi potrei ribadire che basterebbe celebrare e vivere bene ciò che il calendario liturgico offre ogni giorno con i suoi Tempi forti, le feste del Signore, della Madonna e le memorie dei Santi per vivere una vita di fede e prepararci all’incontro con il Signore della vita. Ma è proprio il Mistero celebrato che suscita in noi sempre nuove energie che spalancano orizzonti di missione e di impegno a costruire quella città di Dio dove sia possibile una cittadinanza spirituale, fondata sulla giustizia e la pace.

Vi invito pertanto ad accogliere questo mio messaggio con fraterna simpatia: esso nasce dall’amore di un pastore per il suo gregge.

Rendiamo grazie


Rendiamo sempre grazie a Dio per tutti voi,
ricordandovi nelle nostre preghiere
e tenendo continuamente presenti l’operosità della vostra fede,
la fatica della vostra carità e la fermezza della vostra speranza
nel Signore nostro Gesù Cristo, davanti a Dio e Padre nostro.
1Ts 1,2-3
 
Desidero anzitutto ringraziare voi per la ricchezza della fede e della carità che sapete esprimere in una miriade di opere buone e una considerevole attività pastorale. Ho toccato con mano queste cose durante la visita pastorale iniziata in gennaio e che riprenderò a ottobre. Vivo questa esperienza come un evento di grazia e nell’incontrarvi, nello stare in mezzo a voi, mi sento confortato e fortificato mediante la fede che abbiamo in comune.1 Di questo rendo grazie a Dio, per voi e con voi.

 

In comunione con tutta la Chiesa

L’anno pastorale che ci sta davanti si presenta ricco di stimoli, opportunità ed eventi ecclesiali. Ricordo anzitutto l’esortazione apostolica di Papa Francesco Evangelii gaudium sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale. Questo testo ci chiede di rivedere la nostra vita di fede e i nostri programmi alla luce di un’autentica “passione missionaria”. Per la Chiesa universale l’anno che si apre è dedicato alla Vita consacrata e a novembre ci sarà la prima sessione del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia. Con la Chiesa italiana siamo invitati a preparare il Convegno Ecclesiale di Firenze dal tema In Gesù Cristo il nuovo umanesimo che ponendosi al centro del decennio dedicato all’educazione alla vita buona del Vangelo ci interroga su quale persona vogliamo formare oggi. Sempre a livello di Chiesa italiana la pubblicazione degli orientamenti per l’annuncio e la catechesi Incontriamo Gesù offre numerosi contributi al percorso che la nostra Diocesi sta facendo per rinnovare tutta l’iniziazione cristiana dei fanciulli e ragazzi dentro il grande orizzonte della nuova evangelizzazione. E rimanendo a livello diocesano il prossimo 23 novembre vivremo il felice evento della canonizzazione del beato Giovanni Antonio Farina: un Santo che con l’intelligenza della carità si è impegnato per l’educazione e la promozione umana e cristiana della gioventù del suo tempo.

Ora a partire da quanto ricordato sopra e dalla consapevolezza della ricchezza smisurata di tutto ciò desidero rivolgervi alcune riflessioni che ci possono aiutare a camminare insieme, individuando delle priorità per il cammino diocesano del nuovo anno pastorale. 

 
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1 «Per essere in mezzo a voi confortato mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io». Rm 1,12. 

 

 
 
 
08/09/2014