COMMEDIA

Zoran, il mio nipote scemo

Un film sul riscatto dell'umanità ferita

La luce che illumina la prima scena del film ha qualcosa di caravaggesco e lascia intuire la novità che sta per irrompere nella vita del burbero protagonista. Paolo Bressan è un omone friulano costantemente in bilico con l’alcolismo, alle prese con seri problemi economici e con una forte sconfitta sentimentale alle spalle. I suoi modi sono rozzi, a volto perfino cinici. Attorno a lui gravita un’umanità altrettanto ferita alla quale solo il vino sembra riuscire a dare (attraverso l’oblio) un po’ di conforto. La morte di una zia in Slovenia porta a Paolo un’eredità del tutto inaspettata: un nipote sedicenne leggermente ritardato di cui prendersi cura. Zoran, con i suoi grandi occhiali (forse un simbolo ad indicare la sua capacità di leggere dentro le persone e le situazioni), il suo sorriso disarmate e il suo linguaggio forbito riesce progressivamente a fare breccia nel cuore del burbero zio ridonandogli la voglia di vivere e la capacità di sorridere, anzi proprio di ridere perfino di sé stesso. Il tema del film sembra essere dunque quello della forza eversiva del bene, forza capace di risollevare anche le situazioni apparentemente più disperate e desolate. E’ Zoran in realtà a salvare lo zio e a portare un raggio di sole nella sua vita.Alessio Graziani