Don Luigi Ciotti porta al Festival la “lezione dalle periferie”. Tutti gli eventi di venerdì 29 maggio

 
 Una giornata densa di appuntamenti quella di  venerdì 29 maggio, al Festival Biblico di Vicenza.
 
Attesa per i due eventi-clou culturali della giornata, entrambe  nella Tenda del Festival in Piazza Duomo: alle 17.30 Lezioni dalle periferie, la tavola rotonda tra don Luigi Ciotti, Gino Rigoldi e Virginio Colmegna e, alle 21 Pane che dà la vita, l’incontro tra Enzo Bianchi e Carlo Petrini

Dare voce a chi davvero sta con gli ultimi ogni giorno è un modo per sottoporre a tutti un’attenta riflessione sull’altro. L’incontro tra Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità di Milano e Gino Rigoldi, fondatore di Comunità Nuova e cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, è pensato come dialogo a partire dalle esperienze dei partecipanti, impegnati nelle emergenze sociali e nelle situazioni di disagio della società moderna, per capire anche ciò che le “periferie” dicono alla Chiesa e al mondo nel reciproco incontro. Introduce l’incontro Antonio Rizzolo, direttore di Credere e modera la giornalista Angela Codacci Pisanelli.
Alle 21.00 arriva il confronto tra Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose e Carlo Petrini, gastronomo e fondatore dell’associazione Slow Food. L’evento nasce dall’idea di confrontare una voce del mondo credente e una voce del mondo laico sul tema del cibo e del pasto consumato assieme. L’approfondimento biblico e spirituale consente di riconoscere il cibo come veicolo fondamentale di relazione, segnale per l’uomo, nel momento stesso della soddisfazione di un bisogno primario, della necessità di sollevarsi oltre. In questa dimensione l’incontro con l’altro diviene fondamentale, come ben indicano i passi biblici che definiscono la storia della salvezza proprio a partire da pasti consumati, insieme e per strada, di fretta o con calma, con personaggi familiari e misteriosi. Sul versante laico la riscoperta dei territori, dei cibi e dei sapori locali indica immediatamente il riferimento alla comunità, non semplicemente come ricerca dell’eccellenza culinaria ma soprattutto come ricerca di sintesi tra tradizione e innovazione. Modera l’incontro Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana.

Ma la giornata del Festival Biblico inizia presto con la meditazione delle 9.00 alla Chiesa di Santo Stefano. “Eva, l’altra sono io”,  è la riflessione biblica offerta da Fratel MichaelDavide Semeraro accompagnato nella preghiera e nel canto da Associazione Presenza Donna.
 
Alle 15.30 all’Oratorio del Gonfalone, andrà in scena l’intenso dramma sacro in Cinque Misteri a cura dei monaci del Monastero di Santa Giustina, sulla figura di Giovanni Gualberto in Vallombrosa, il santo che si ritirò sulle pendici del Monte Secchieta, a Firenze, per vivere di rinnovato ardore lo Spirito e le Regole di San Benedetto.
 
Alle 15.30 un’ottima occasione per chi è appassionato di storia e ama Vicenza. Sarà infatti possibile effettuare una visita di grande suggestione sotto la Cattedrale, dove sono visibili i resti di una domus romana, della prima domus ecclesiae di Vicenza e sono riconoscibili tutte le chiese che nei vari secoli si sono succedute. (L’evento richiede la prenotazione obbligatoria presso il Museo Diocesano e il biglietto costa 8 euro  Info al: 0444/ 226400).

Alle 16.00 alla chiesetta della Carmelitane Scalze, Antonio Maria Sicari, teologo carmelitano scalzo, condurrà alla riscoperta della spiritualità ripercorrendo la figura di S. Teresa d’Avila in “Ecologia del cuore”. Modera Roberto Tommasi.

Alle 17.00 all’Istituto Culturale di Scienze Sociali Niccolò Rezzara (Contrà delle Grazie, 14, Vicenza) si terrà la Tavola rotonda Il creato da custodire del Centro Ecumenico Eugenio IV. Cosa possono dire le diverse confessioni cristiane sul creato? Si tratta di prospettive contrapposte o sinergiche? Da divise e frammentate le posizioni cristiane dialogano per divenire testimonianza di unità e di riscoperta di valori universali. A parlarne il teologo Giuseppe Dal Ferro, il pastore William Jourdan e il teologo Vladimir Zelinskij.
 
Alle 18.00 si inaugurano due mostre:  ‘Le donne della Bibbia. Le più belle, le furbe, le cattivissime…’  fino al 2 giugno all’Associazione Presenza Donna e, al Galla Caffè, ‘Coltivare l’amore. Mostra d’arte, di donne e di un sogno che nutre il quotidiano’, ovvero le opere di Valentina D’Andrea, artista e scenografa, e del progetto “Donne che nutrono il mondo”. Alle 18.30 apre invece a Galleria Celeste (Contrà XX Settembre,56) ‘Verità e Bellezza custodi del Creato’. Visitabile fino al 29 giugno, è un’esposizione di pittura e scultura con protagonisti quattro artisti contemporanei: Abdallah Kaled, artista musulmano, Tobia Ravà, artista ebreo, Paolo Apolloni, artista cristiano cattolico e Antonio Sofianopulo, artista cristiano greco-ortodosso. Un percorso in cui l’arte può diventare massima espressione dell’etica umana, dei sentimenti che spesso le parole non esprimono nella loro totalità
 
Per quello che riguarda gli appuntamenti serali, oltre alla tavola rotonda di Bianchi-Petrini, alle 21.00, al Teatro San Marco il Festival Biblico propone anche Hei Sdu! della Compagnia Teatrale Take it I.S.I. Lo spettacolo, a cura dell’Istituto Serblin per l’infanzia e l’adolescenza, è la storia di Ryan ed Estella, due adolescenti alla ricerca di qualcosa di diverso. Ryan è un adolescente insoddisfatto che ama i suoi amici, il suo mondo, ma è in cerca di un senso alla vita perchè tutto quello che ha attorno non lo soddisfa. Estella è una giovane stella della Galassia che si accorge di brillare di luce riflessa e non di luce propria: parte così alla ricerca di un modo per tornare a brillare e trovare nuovamente sé stessa. Il percorso individuale di entrambi porterà ad un incontro graduale tra i personaggi del mondo umano di Ryan e quello celeste di Estella: avrà inizio una favolosa avventura piena di insidie e sorprese alla ricerca di un senso più vero, luminoso e globale. Sempre alle 21.00 il Cinema Araceli, all’interno della rassegna Acec, propone il film L’ultimo Lupo. Chen Zhen, giovane studente nella Cina della ‘rivoluzione culturale’, è trasferito in Mongolia da Pechino per educare una comunità di pastori nomadi. In quella terra, piena di una bellezza selvaggia e vertiginosa, è tuttavia Chen Zhen ad apprendere qualcosa sugli uomini e sui lupi, che il governo comunista ha deciso di sterminare. Colpevoli di ‘frenare’ l’avanzata del progresso della Cina di Mao, i lupi vengono abbattuti da cuccioli o dentro safari crudeli, che alterano l’equilibrio uomo-natura che le tribù mongole avevano conquistato nei secoli. Affascinato dai lupi, Chen ne alleva uno di nascosto, compromettendo a suo modo l’ordine naturale delle cose.