II SETTIMANA DI AVVENTO: RISCOPRIAMO L’ESSENZIALE

 
II° Domenica di Avvento: 6 Dicembre 2020Scarica le pagine del sussudio
Domenica 6 dicembre 2020: IIa Domenica di Avvento – Celebrare in famiglia   DIALOGO INIZIALESignore apri le mie labbra
e la mia bocca canterà la tua lode.
Dio fa’ attento il mio orecchio
perché ascolti la tua Parola.
Benedetto il Signore Dio, il Dio d’Israele
egli solo compie meraviglie
benedetto per sempre il suo Nome di gloria
tutta la terra sia piena della sua gloria.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo…ALLA TUA PRESENZA SIGNORE
Preparate la via al Signore
ogni uomo egli vuole incontrare.

Ascoltate la sua voce, preparate la via:
una strada di silenzio dove ognuno può ascoltare
e i pensieri del suo cuore al Signore convertire.
Consolate la mia gente preparando la via:
una strada di speranza nel paese del dolore
dove il pianto e la preghiera fino a Dio può salire.
Sollevate il vostro capo appianando la via:
una strada di giustizia nei quartieri di violenza
dove Dio può venire i suoi figli a liberare.
Rivestitevi di grazia percorrendo la via:
una strada nella luce per l’incontro con il Signore
Che ogni giorno si avvicina e il suo popolo
raduna.
Preparate la via al Signore
ogni uomo egli vuole incontrare.
 

ASCOLTIAMO LA TUA PAROLA

+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1, 1-8)Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione  per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». CHE COSA VUOI DIRCI, SIGNORE?

“Inizio”: così incomincia il Vangelo di questa domenica. È una parola semplice,sembra quasi superflua, ma che in realtà vuole comunicare non solo il concetto di primo in ordine di tempo, ma soprattutto la qualità del “fondamentale”, del “decisivo”. Ed è una parola che rientra quotidianamente nelle nostre giornate: dall’inserire la chiave nell’auto per partire, al premere il tasto di accensione del computer per iniziare a lavorare, all’accendere il fornello per preparare il pranzo… gesti naturali, che inconsapevolmente facciamo per poter andare avanti e proseguire spediti verso la nostra meta.
Quando ci siamo messi a riflettere sul brano, ci siamo resi conto che la domanda “Da dove cominciamo?” è chiara e forte ogni volta che ci prepariamo ad affrontare una novità, un nuovo progetto, anche un semplice cambiamento rispetto la routine come partire per le vacanze. In estate siamo soliti andare in campeggio e ogni anno il giorno prima della partenza realizziamo che dobbiamo fare i conti con lo spazio a disposizione, sia in auto che nella piazzola assegnata all’interno del campeggio: siamo in cinque in fondo! E ognuno vorrebbe portare di tutto: i bambini vorrebbero i giochi, le biciclette, i fumetti… La mamma riempirebbe le valigie con mille cambi perché “non si sa mai che tempo potrebbe fare”; il papà infilerebbe in qualche maniera il computer, il tablet perché “potrebbero servire”… Ci si arrabbia, si discute animatamente, ma poi ci “ricordiamo” che le vacanze sono importanti perché finalmente avremo la possibilità di dedicare del tempo l’uno all’altro senza altri impegni, senza scadenze, senza altre distrazioni, potendo godere di un “tempo speciale” riservato alla nostra famiglia. L’essenziale è godere a pieno di questa opportunità: basta portare con noi quanto ci serve per stare insieme, senza inseguire desideri esclusivi, ma condividendoli. L’essenziale talvolta risulta invisibile agli occhi perché celato da finte necessità e da futili desideri. Cos’è l’essenziale? Qualcosa di materiale, di necessario per vivere (mangiare, bere, essere in salute) o un sentimento, un affetto, un valore? Come capire cos’è per noi cristiani essenziale per la vita? L’Evangelista Marco ce lo indica senza giri di parole: è il Vangelo di Gesù Cristo figlio di Dio: è da qui che parte –che inizia- il nostro viaggio, da qui che parte l’amore che ci ha salvati. Durante questo Avvento, quindi, guardiamo “quel bambino nella mangiatoia” come quel “qualcosa di decisivo” – di essenziale – che incide profondamente nella nostra vita personale, di famiglia e di comunità.(Marco, Chiara e famiglia)

 

IN QUESTA SETTIMANA VIVIAMO …

Scegliamo insieme come famiglia, un segno, un oggetto che sia essenziale per tutti. Lo mettiamo al centro del tavolo, accanto alla candela dell’Avvento e ci raccontiamo il perché è fondamentale per ciascuno di noi.

PREGHIAMO COME TU CI HAI INSEGNATO, SIGNORE

Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione, 
ma liberaci dal male.

 
LITURGIA DELLA CASA
 
Una ghirlanda alla porta delle nostre case
Una delle decorazioni natalizie più usata per addobbare le case durante le feste di Natale è la ghirlanda di Natale, tradizionalmente di forma rotonda e realizzata in legno, agrifoglio, stoffa e tanti altri materiali. La ghirlanda ha una storia lontana, fin dai tempi antichi è stata simbolo di vittoria: gli atleti venivano adornati di corone di alloro che venivano poi appese anche alle porte di casa per segnalare le vittorie conseguite.La ghirlanda di Natale è associata anche ad un aneddoto che riguarda Gesù.
Una vigilia di Natale, quando Gesù venne a benedire gli Alberi di Natale, notò che l’albero di una casa era coperto da ragnatele, tessute da strani ragni.
Quando benedisse l’albero, Gesù trasformò le ragnatele in bellissime ghirlande d’oro e d’argento.
Da allora noi le usiamo per decorare i nostri abeti a Natale.

 
Preghiera davanti alla porta di casa, mentre si appende la ghirlanda:
 
La strada ti venga sempre dinanzi,
e il vento soffi alle tue spalle
e la rugiada bagni l’erba su cui poggi i passi.
E il sorriso brilli sul tuo volto
e il cielo ti copra di benedizioni.
Possa una mano amica tergere le tue lacrime
nel momento del dolore.
Possa il Signore Iddio tenerti sul palmo della sua mano
fino al nostro prossimo incontro.
(antica benedizione gaelica)
 
PER LA PROSSIMA DOMENICA …
prepariamo l’albero di Natale.