“Il compito educativo è una missione chiave!”
I vescovi del Triveneto intevengono su vita, famiglia e confusione di “genere”

anti questioni antropologiche ed educative del nostro tempo», le quali riguardano «la difesa della vita, la famiglia, il matrimonio e la differenza sessuale, la libertà religiosa e di educazione».

Di fronte all’inedita situazione descritta nella Nota – concludono i Vescovi del Triveneto -, non potevamo «venir meno a un compito e a una testimonianza di carità e verità che rappresentano il primo e concreto modo per servire e promuovere l’uomo e la vita buona nella nostra società». Non si tratta perciò di intromissione, ma di responsabilità, come afferma lo stesso Papa Francesco: “I Pastori, accogliendo gli apporti delle diverse scienze, hanno il diritto di emettere opinioni su tutto ciò che riguarda la vita delle persone, dal momento che il compito dell’evangelizzazione implica ed esige una promozione integrale di ogni essere umano. Non si può più affermare che la religione deve limitarsi nell’ambito del privato…”.a cura di Luca de Marzi

IL TESTO INTEGRALE DELA NOTA

00000578_Genitore_1_chiama_Genitore_2.html”>altri considerati meno “discriminanti”.

Siamo di fronte a «una vera emergenza educativa», denunciano i presuli, i quali perciò avvertono «la responsabilità e il dovere di richiamare tutti alla delicatezza e all’importanza di una corretta formazione delle nuove generazioni», affinché esse «possano orientarsi nella vita, discernere il bene e il male, acquisire criteri di giudizio e obiettivi forti».

A questo proposito, i Vescovi della Conferenza Episcopale del Triveneto riaffermano «la dignità e il valore della persona» come pure «la tutela e il rispetto che si devono ad ogni persona», specie se in situazioni di fragilità e invocano «la necessità di continuare a combattere strenuamente ogni forma di discriminazione». Quindi, riconoscono la ricchezza insostituibile della differenza, «specialmente quella fondamentale tra “maschile” e “femminile”» e «la specificità assoluta della famiglia come unione stabile – che nasce dall’amore e dal riconoscimento della differenza sessuale – dell’uomo e della donna nel matrimonio».

Ribadiscono, infine, «il rifiuto di un’ideologia del “gender” che neghi di fatto il fondamento oggettivo della differenza e complementarietà dei sessi».

Da tutto questo, scaturiscono un invito e un incoraggiamento. L’invito è a «continuare a utilizzare, anche nel contesto pubblico» le parole “padre”, “madre”, “marito”, “moglie”, “famiglia”, che sono «tra le più dolci e vere che ci sia mai dato di poter pronunciare». Il sostegno è garantito a quanti, a vari livelli e ambiti, «affrontano ogni  giorno tutte le più importPreoccupati da “alcune questioni educative che riguardano aspetti fondamentali e delicatissimi dell’essere umano” e “toccano e coinvolgono in modo diretto la vita delle persone, delle famiglie e della scuola”, i Vescovi del Trivento scelgono di intervenire pubblicamente attraverso una “Nota su alcune urgenti questioni di carattere antropologico ed educativo” che porta significativamente la data del 2 febbraio 2014, giorno in cui si celebra la 36ª Giornata nazionale per la Vita.

Altrettanto significativo è il titolo: “Il compito educativo è una missione chiave!”, mutuato da una affermazione di Papa Francesco proprio per ribadire la piena comunione con il suo Magistero e la totale sintonia con il decennio che la Chiesa italiana sta dedicando al tema dell’educazione.

Molteplici i motivi di preoccupazione dei Vescovi del Nordest: dal possibile inserimento dell’ideologia del “gender” nei programmi formativi delle scuole ai discutibili e fuorvianti orientamenti sull’educazione sessuale ai bambini, dagli aspetti problematici nell’affrontare in chiave legislativa la lotta all’omofobia al grave stravolgimento del valore e del concetto di famiglia naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna fino alle assurde richieste di accantonare i termini “padre” e “madre” in luogo di