TESTIMONIANZA

«Il Papa ha toccato il cuore di tutti»

In mille da Vicenza a Roma per il grande incontro del mondo della scuola

Sabato 10 maggio 2014, a Roma, c’erano anche oltre mille vicentini in mezzo ai 300.000 – tra insegnanti, genitori, educatori e alunni – giunti da tutta Italia per partecipare al grande incontro con Papa Francesco promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana nell’ambito del progetto “La Chiesa per la scuola”.E proprio alcune frasi pronunciate dal Papa nell’occasione – in particolare, «Amo la scuola perché ci educa al vero, al bene e al bello» – hanno definito le linee per un rinnovato impegno da parte di chi ha a cuore l’istruzione e l’educazione oggi.Tra i partecipanti arrivati da Vicenza, anche Leandra Pelle, giornalista e insegnante, presente in Piazza San Pietro con i suoi studenti. Ecco il racconto della sua esperienza.
_____________________________________________________________________________________________L’emozione è cominciata alla stazione di Padova aspettando il treno. Ci siamo ritrovati tutti al primo binario. Gli occhi un po’ velati dall’alzataccia, ma per insegnanti e studenti è difficile nascondere la voglia di arrivare a destinazione.È stata una grande festa, fatta dagli studenti e per gli studenti. L’aria festosa si iniziava a respirare fin dalla stazione “Termini” a Roma, dove da tutta Italia arrivavano i “pellegrini della scuola” dell’ultimo momento.Nel rione Borgo un cielo blu e un sole straordinariamente estivo ci accolgono all’uscita della metropolitana e li è subito fila e attesa. Per riuscire a camminare sui marciapiedi. Per capire che la strada desiderata era stata chiusa. Per trovare il percorso alternativo.Già dal primo mattino i “pellegrini della scuola” si riversavano nelle vie circostanti la Città del Vaticano.Una grande festa insieme a tantissimi tra colleghi insegnanti e studenti di tutte le età; sono stati indimenticabili i momenti di preparazione in attesa di Papa Francesco, durante i quali abbiamo conosciuto e riflettuto su realtà scolastiche e umane per alcuni versi comuni, per altri diverse, ma, anche, lontane dalla nostra città di Vicenza.

Cantando e giocando insieme sono trascorse le tre ore (dalle 13.00 alle 16.00) dall’arrivo del Pontefice. Una grande partecipazione di adulti e famiglie con bambini, anche piccolissimi, che hanno aspettato sotto un sole fortissimo l’arrivo del Papa, per strappargli una carezza o un bacio sulla fronte.L’incontro testimonia sicuramente l’importanza della scuola come istituzione educativa e sociale, ma anche, in particolare, come vita quotidiana.Si percepisce nei momenti dell’attesa la trepidazione con cui gli studenti aspettavano il Papa. Un’ attesa emozionata dei piccoli (tanti erano, infatti, i bambini delle scuole materne, elementari e medie) che lo aspettavano in compagnia della maestra o della mamma. Un’attesa più discreta quella degli studenti delle scuole superiori, che nascondevano l’emozione dietro il loro cellulare, sempre intenti ad aggiornare gli amici su ogni novità.Piazza San Pietro si è colorata di celeste (colore della bandana dei pellegrini della scuola) che sventolava per giocare insieme agli animatori, per sollecitare il Papa a scendere in piazza. Non si sentiva la fatica del viaggio, il caldo di una primavera tutta romana, stregati dagli odori di fiori e alberi, che in questo particolare periodo dell’anno si diffondono per piazza San Pietro.Era impressionante dare le spalle alla basilica e vedere la folla fino a via della Conciliazione e oltre. Uno spettacolo di colori e risate. Non sono valse a nulla le raccomandazioni fatte di non lasciare il proprio posto perché il Papa avrebbe salutato tutti i presenti dalla papa-mobile. I ragazzi, e non solo, non hanno resistito e con ordine si sono preparati alle transenne per vederlo da vicino e scattare un’immagine ricordo:  siamo nell’era del “selfie”, e anche sabato 10 maggio non sono mancati.

E pure quando, dopo un’ora dal suo arrivo, Papa Francesco aveva fatto gli onori di casa con tutti i suoi ospiti andando dalla piazza fino in fondo a via della Conciliazione, dal settore sotto la statua di Paolo si leva il coro di un gruppo di ragazzi: ”Passa qua! Passa qua!” .Nessuno si è sentito trascurato, il messaggio del Papa ha toccato il cuore di tutti, avendo l’impressione che chiamasse ognuno per nome: studenti, insegnanti, genitori. Comuni compagni del percorso che la scuola mette a disposizione ogni giorno, con gioie e dolori, con vittorie e sconfitte. E come ha detto Papa Francesco: «E’ sempre più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca».Leandra Pelle