La parte migliore

Lettera pasquale del Vescovo Beniamino Pizziol in occasione del 50° di Villa San Carlo


Vicinanza a don Giampaolo Marta, don Gianantonio Allegri e suor Gilberte Bussiére, nelle mani dei rapitori in Camerun, e alle popolazioni africane e alle tante altre nel mondo che sono afflitte dalla violenza, dall’oppressione e dalla guerra.
 
E’ il primo pensiero che il Vescovo Beniamino Pizziol esprime nella Lettera ai fedeli della Diocesi di Vicenza in occasione della Pasqua 2014 (vai al testo completo) e che richiama direttamente la passione di Gesù iniziata con un peso “sempre più angosciante” che gli gravava nel cuore “fino all’agonia nell’orto degli ulivi”.
 
“E’ una scena che si ripete nell’esistenza di ciascuno – scrive il Vescovo -, quando siamo messi alla prova in differenti modi, senza un bagliore di speranza…”.

E quando “la vita diviene interrogativo e non ci sembra di avere fiato a sufficienza per andare avanti”, la domanda che erompe nell’intimo è “di che cosa abbiamo bisogno”?
 
Due sono le risposte: dal punto di vista umano, abbiamo bisogno “di guardarci negli occhi, di ascoltarci, di dedicarci tempo gli uni gli altri”; dal punto di vista della fede, abbiamo bisogno “di tempi e di spazi per la preghiera, che scaturisce dall’ascolto vitale della parola di Dio”.
 
Illuminante, a questo proposito, il racconto evangelico della visita di Gesù alle sorelle Marta e Maria di Betania, a cui monsignor Beniamino Pizziol si ispira, tanto da titolare la Lettera “La parte migliore”.
 
Guardando all’atteggiamento di Marta, prosegue il Vescovo, “anche a noi viene da obiettare: di fronte ai drammi della storia, agli immensi  problemi  che interpellano l’umanità, ha senso sprecare tempo per la preghiera? Meglio darlo ai poveri, impiegarlo per i casi disperati, dedicarlo all’impegno per la pace e la giustizia!”.
 
“Eppure – spiega il Vescovo – sappiamo per esperienza personale che in determinate situazioni non abbiamo bisogno che si discutano problemi, ma che si profumi la vita di ascolto, vicinanza, tenerezza”.
 
Richiamando il 50° di fondazione della casa di spiritualità Villa San Carlo di Costabissara, che ha il grande merito di “aiutare le parrocchie a essere luoghi dove si ascolta e si prega”, monsignor Pizziol ricorda che “pregare è accedere alla gratuità dell’amore, sprecare tempo per la bellezza della relazione, concedersi il lusso dell’intimità con chi ci è amico; e chi ci è amico più di Gesù?”.
 
Infatti, pregare è attingere “alla forza che ci viene dalla sua amicizia”. Di conseguenza, “la preghiera si fa vita, l’ascolto della parola di Dio diviene condivisione fraterna, contemplare il volto di Cristo conduce all’incontro con i volti delle sorelle e dei fratelli, in particolare i più poveri, facendoci carico gli uni degli altri”.  
 
Questa è “la parte migliore, che mai ci può essere tolta, anche quando ogni altra possibilità ci fosse preclusa”.
 
a cura di Luca de Marzi
    
“LA PARTE MIGLIORE”
 
Lettera pasquale del Vescovo Beniamino Pizziol
in occasione del 50° di Villa San Carlo