La violenza, rifiuto di Dio. Domenica 15 marzo al Cinema San Marco l’11° Convegno delle Religioni

Dio è fonte di pace, fraternità e giustizia unita alla misericordia

 
La situazione internazionale ripropone l’interrogativo se le religioni siano strumento di conflitto o di pace. I massacri compiuti in nome di Dio scuotono profondamente e rendono sempre più difficile l’interpretazione dei fatti quotidiani. Una delle richieste frequenti è la dissociazione esplicita delle religioni dai fatti di sangue e la condanna della violenza in qualsiasi forma si manifesti.

Il convegno delle religioni, programmato a Vicenza domenica 15 marzo con inizio alle ore 15.30 presso il Cinema San Marco su “La violenza, rifiuto di Dio”, vuole essere una voce precisa unitaria delle religioni presenti nel Vicentino sull’argomento che angustia ogni cittadino. Sono i cristiani insieme ai musulmani, ai sikh, ai ravidassia e agli indù ad affermare che Dio è fonte di pace, di fraternità, di giustizia unita alla misericordia. I massacri e le guerre obbediscono ad altre logiche, quali la ricerca del potere, la sopraffazione dei più forti, l’espansione territoriale, la ricerca di fonti economiche. Obbediscono alla logica del male e della vendetta, contrapposta a quella di Dio, sommo creatore, clemente e misericordioso verso tutti.

Quest’anno l’incontro delle religioni, presente in diocesi da dieci anni, assume il carattere di un dibattito, come abbiamo detto, sulla violenza nel mondo e fra le persone, drammaticamente estesa ovunque. Allo scopo sono state invitate personalità delle varie religioni, per presentare autorevolmente il pensiero di esse. Per i musulmani intervengono Youssef Sbai, vice presidente dell’UCOI e Kamel Layachi, responsabile del dialogo e del CRII; per i cristiani Elio Boscaini della rivista “Nigrizia” e Sabrina Ravagnani, vice presidente del CIF regionale e membro della Commissione veneta per le pari opportunità; per gli indù Hamsanada Svamini, monaca indù e vice presidente dell’Unione induista italiana; per i sikh Aninder Singh dell’Associazione Cultura Sikh in Italia. Gli studiosi invitati saranno coordinati nei loro interventi dal giornalista Giandomenico Cortese. Gli interventi-testimonianze spazieranno dalla guerra dell’ISIS in Iraq e Siria, ai massacri in Africa di Boko Haram, dalla situazione di intolleranza in India, ai femminicidi e alla violenza privata diffusa nella società. Tali situazioni drammatiche saranno confrontate con i messaggi presenti nelle religioni di pace, di condanna della violenza, del rispetto di ogni uomo nella sua dignità inviolabile. Apparirà allora che la violenza non ha radice nei messaggi religiosi, ma nella loro strumentalizzazione da parte di gruppi violenti che operano per altri scopi.

Sono previsti durante l’incontro brevi espressioni culturali presentate dai filippini, dagli indù e dai sikh.
La manifestazione, promossa dal Centro ecumenico Eugenio IV e dal Comune di Vicenza, avrà in apertura il saluto del Vescovo diocesano mons. Beniamino Pizziol e delle autorità. Al termine della manifestazione le religioni del Vicentino presenteranno un messaggio congiunto di condanna di ogni violenza perché rifiuto di Dio e l’impegno di promuovere la pace e di sanare le ferite che la violenza continua a moltiplicare nel mondo.
 
 
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