Mons. Cesare Nosiglia profondamente colpito dal rapimento

Una preghiera speciale dalla Diocesi di Torino

 
Legato da “vincoli di amicizia e affetto” alla Diocesi di Vicenza, di cui è stato Vescovo dal 2003 al 2010, anche mons. Cesare Nosiglia è rimasto “profondamente colpito” dal rapimento in Camerun dei preti fidei donum vicentini don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri e della canadese suor Gilberte.
 
In un messaggio ai fedeli, ai presbiteri e ai religiosi della sua Diocesi affidato alle colonne del Settimanale “La voce del popolo” in edicola il 10 aprile 2014, l’Arcivescovo di Torino dichiara di “conoscere bene i due sacerdoti”. Infatti, racconta, “don Giampaolo l’ho inviato io in Camerun e sono stato a trovarlo proprio nella Missione dov’è stato rapito”, mentre don Gianantonio, “di cui ero molto amico”, in quegli anni “era parroco a Magrè, dove ho fatto la Visita pastorale”.
 
Don Gianantonio, aggiunge l’Arcivescovo ai fedeli di Torino, “era già stato missionario in Camerun e aveva il desiderio di ritornare, come ha deciso poi lo scorso anno”.
 
In totale sintonia con il Vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol, pure mons. Nosiglia invita alla preghiera e, più in particolare, chiede a tutte le parrocchie torinesi di “inserire una speciale intenzione nella Preghiera dei fedeli di Domenica prossima”. Si tratta di “un gesto di solidarietà spirituale, ma molto importante verso di loro, le loro famiglie e comunità e verso la Diocesi di Vicenza”.
 
E conclude: “Preghiamo il Signore perché per la Santa Pasqua, festa di risurrezione e di speranza che vince la morte e ogni male, possano ritornare alla loro missione sani e salvi come tutti ci auguriamo”.