Sale della Comunità: in Veneto una realtà in crescita

Si è tenuta sabato 6 giugno a Verona l'Assemblea regionale dell'ACEC

 
 Il Veneto è l’unica regione in Italia in cui il numero di sale della comunità nell’ultimo anno è in crescita. È questo il primo dato significato emerso nel corso dell’annuale assemblea dell’Acec (Associazione Cattolica Esercenti Cinema) tenutasi a livello regionale sabato 6 giugno al Cineteatro Peroni di San Martino Buon Albergo (Vr). 

 Se si temeva che il passaggio dalla pellicola al costoso sistema di proiezione digitale portasse alla chiusura di molti cinema parrocchiali, il pericolo sembra ora definitivamente scongiurato. Merito certamente dei fondi europei e regionali di cui molte sale hanno potuto beneficiare per la digitalizzazione, ma merito soprattutto della generosità delle parrocchie e dell’impegno delle decine di volontari che mandano avanti con passione questa preziosa rete di veri e propri centri di animazione culturale e pastorale sparsi su tutto territorio regionale. 

 Le sale Acec in Veneto sono 72, di cui ben 24 nel territorio della diocesi di Vicenza. Compiuto il passaggio al sistema di proiezione digitale, le sale si interrogano ora su quale sarà nel futuro prossimo il sistema più semplice per avere accesso al prodotto cinematografico. La soluzione attuale di far girare dei DCP (ovvero dei dischi di memoria esterna in cui è contenuto il file del film da proiettare) da una sala all’altra con lo stesso sistema di corrieri con cui giravano le vecchie “pizze” delle pellicole, appare infatti in partenza complicato e anacronistico. Per questo nel corso dell’assemblea regionale di sabato scorso sono stati presentati vantaggi, punti deboli e costi della ricezione dei film via parabola e – ultima vera novità – del cinema on demand. 

 All’ordine del giorno anche il problema della sicurezza, nella consapevolezza dell’importanza di tutelare salute e benessere di pubblico e volontari. Le Sale della Comunità, qualora gestite esclusivamente dall’apporto di volontari, non sono tenute a tutti gli obblighi di legge delle imprese con personale dipendente, ma – ha ricordato il segretario Agis Marco Sartore – è bene curino dei protocolli e delle buone pratiche legate alla gestione di possibili criticità. 

 Gli oltre sessanta partecipanti all’assemblea (in rappresentanza di una quarantina di cinema) hanno potuta inoltre scambiarsi esperienze e punti di vista, non solo riguardo a questioni tecniche o gestionali, ma anche di contenuti da proporre e sinergie da promuovere sul territorio. 

 Prossimo appuntamento per i volontari Acec sarà il week end di formazione promosso ai primi di ottobre ad Abano Terme per aiutare le sale a progettare e promuovere meglio le proprie iniziative culturali e pastorali. Oltre che fare, è importante infatti imparare a comunicare bene quello che si fa. E in questo molte volte i volontari delle Sale della comunità risultano carenti. Il workshop di ottobre sarà guidato da Matteo Asti, docente dell’Università Cattolica di Brescia.

Don Alessio Graziani
Delegato Acec Triveneta