Veglia di preghiera per le vittime dei viaggi attraverso le frontiere

Per la Giornata Mondiale del Rifugiato venerdì 17 giugno a Marostica

 
Secondo i dati dell’Unhcr (The Un Refugee Agency) sarebbero circa un migliaio le persone morte nel Mediterraneo centrale soltanto nelle ultime settimane.
Per ricordare non solo queste vittime, ma tutte quelle che negli anni hanno perso la vita scappando da guerre, povertà e soprusi, Marostica si prepara a una veglia di preghiera in memoria dei viaggi attraverso le frontiere.
In programma venerdì 17 giugno a partire dalle 20.30, è un’iniziativa simbolica che nasce dalla necessità di confrontarsi con un tema che continua a essere di stretta e drammatica attualità. Iniziativa organizzata da Via Scalabrini3, dai Vicariati di Marostica e Bassano, dalla Caritas e dall’Agesci in occasione anche della Giornata Mondiale del Rifugiato.
Come a voler ripercorrere simbolicamente il viaggio della speranza dei migranti, la veglia è stata pensata in forma di cammino e prenderà il via da tre differenti punti della città scaligera (Via Panica, Via Matteazzi e Via Tobagi). In ogni punto si racconterà, tramite simboli e brevi resoconti, la situazione dei flussi migratori nel mondo: dalla frontiera del Messico passando per quella asiatica e arrivando fino in Europa.
«La veglia si propone come un’occasione per condividere paure e speranze e stringersi idealmente attorno alle vittime di una tragedia mondiale che sembra non conoscere fine – sottolinea Padre Jonas Donazzolo di Via Scalabrini3 –. Si tratta di un atto simbolico di grande forza emotiva, pur caratterizzato dalla sobrietà, per ribadire la necessità di costruire ponti e non muri». I gruppi che partiranno dai diversi punti di Marostica, poi, confluiranno all’entrata di Piazza degli Scacchi da Porta Stazione che diventerà simbolicamente la «Porta del Mediterraneo». Da qui ci si avvicinerà alla Scalinata dei Carmini, dove verrà allestito un muro in stoffa, sul quale verranno proiettate immagini di migranti, valigie e centri di accoglienza. Al termine della proiezione il muro verrà fatto cadere, così da diventare idealmente un ponte su cui camminare e i sacerdoti presenti accoglieranno i partecipanti con la frase: ‘So che non ce l’hai fatta, ma io ci sono’, per trasmettere il messaggio che, qualunque cosa succeda, si è sempre accolti da qualcuno al termine del nostro viaggio.
La serata, intervallata da momenti di preghiera, si concluderà con la lettura di un brano del Vangelo e da nove toccanti testimonianze di migranti provenienti da tre aree geografiche diverse. All’iniziativa è stato invitato anche il parroco di Lampedusa Don Mimmo Zambito.
 
Per info 380.7919045
Lorenza ZagoArticolo da La Voce dei Berici di questa settimana