Per la vita del mondo – PREPARARE LA PASQUAINVOCA LO SPIRITO
Spirito di Dio, vieni ad aprire sull’infinito
le porte del nostro spirito e del nostro cuore.
Aprile definitivamente e non permettere che noi tentiamo di richiuderle.
Aprile al mistero di Dio e all’immensità dell’universo.
Apri il nostro intelletto agli stupendi orizzonti della Divina Sapienza.
Apri il nostro modo di pensare perché sia pronto ad accogliere
i molteplici punti di vista diversi dai nostri.
Apri la nostra simpatia alla diversità dei temperamenti
e delle personalità che ci circondano.
Apri il nostro affetto a tutti quelli che sono privi di amore,
a quanti chiedono conforto.
Apri la nostra carità ai problemi del mondo,
a tutti i bisogni della umanità.
Apri la nostra mente alla collaborazione
con tutti coloro che si adoperano
per un medesimo fine. (Jean Galot)
ASCOLTA LA PAROLA (Mt 26, 14 – 27, 66)
Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero amolti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: A «Davvero costui era Figlio di Dio!».
MEDITA E APRI LO SGUARDO
Già nella morte di Gesù filtrano le cose nuove: il velo dell’antico tempio si strappa perché l’attuale è Cristo stesso come unica via al Padre, e il primo a riconoscerLo come Figlio di Dio è un pagano, il centurione. Non una tenda qualsiasi, bensì il velo che separa la zona riservata ai sacerdoti da quella del Santo dei Santi, a ricordare come il peccato renda l’umanità inadeguata a stare alla Sua presenza. Ma ora la distanza tra Dio e l’uomo viene colmata da Cristo che, attraverso la morte in croce, ha rimosso le barriere ed invita ad avvicinarsi con fiducia e coraggio. Viene scossa la terra intera, che appare all’improvviso fragile e inaffidabile. Si aprono addirittura i sepolcri, rendendo incerti persino i confini tra morte e vita. Paradossalmente i morti risuscitano e i vivi invece sembrano come atterriti dalla paura. Ma proprio da questo sconvolgimento delle certezze antiche il centurione, e con lui i soldati che facevano la guardia a Gesù, scoprono che davvero costui era Figlio di Dio! Non rimangono più spettatori del dramma: decidono di cambiare il loro modo di vedere e di vivere. Anche qui un metaforico “velo” che scompare progressivamente dai loro occhi e permette di vederLo veramente, di riconoscerLo. Che anche il nostro sguardo si possa aprire a riconoscere quel Dio che è con noi ogni giorno fino alla fine del mondo e ci ha aperto la strada perché, già da ora, possiamo essere con Lui.
(Daniele ed Elettra Mistrin, sposi, Famiglia Missionaria della Redenzione)
(Daniele ed Elettra Mistrin, sposi, Famiglia Missionaria della Redenzione)
PREGA CON IL CUORE
Vieni, o Spirito Santo,
e da’ a noi un cuore puro,
allenato ad amare Dio,
un cuore puro,
che non conosca il male
se non per definirlo,
per combatterlo e per fuggirlo;
un cuore puro,
come quello di un fanciullo,
capace di entusiasmarsi
e di trepidare.
Vieni, o Spirito Santo,
e da’ a noi un cuore grande,
aperto alla tua silenziosa
e potente parola ispiratrice,
e chiuso ad ogni meschina ambizione,
un cuore grande e forte ad amare tutti,
a tutti servire, con tutti soffrire;
un cuore grande, forte,
solo beato di palpitare col cuore di Dio. (Paolo VI)
e da’ a noi un cuore puro,
allenato ad amare Dio,
un cuore puro,
che non conosca il male
se non per definirlo,
per combatterlo e per fuggirlo;
un cuore puro,
come quello di un fanciullo,
capace di entusiasmarsi
e di trepidare.
Vieni, o Spirito Santo,
e da’ a noi un cuore grande,
aperto alla tua silenziosa
e potente parola ispiratrice,
e chiuso ad ogni meschina ambizione,
un cuore grande e forte ad amare tutti,
a tutti servire, con tutti soffrire;
un cuore grande, forte,
solo beato di palpitare col cuore di Dio. (Paolo VI)
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