La scuola italiana è stata ed è profondamente coinvolta dal processo storico che negli ultimi anni ha portato decine di migliaia di immigrati da tutti i paesi del mondo a trasferirsi in Italia in cerca di un lavoro e di una vita migliore:
– immigrati appena arrivati che chiedono di imparare la lingua e di conoscere i modi di vita e la cultura italiana;
– figli di immigrati che si inseriscono nel sistema scolastico;
– una seconda generazione di adolescenti stranieri, ma vissuti e magari anche nati in Italia, in bilico tra la cultura dei padri e quella in cui vivono.
Ormai la presenza di stranieri nelle scuole non è solo un fenomeno delle grandi città, ma coinvolge anche i piccoli centri, specie nelle zone in crescita economica, dove i lavoratori immigrati hanno più occasione di trovare occupazione e alloggio. Così sempre più insegnanti si trovano a dover affrontare il problema di avere in classe alunni stranieri, magari di nazionalità, culture e lingue molto diverse.
Obiettivi generali dell’educazione interculturale, indipendenti dalla presenza di stranieri nella scuola o nella comunità, possono essere definiti in questo modo:
I. Rafforzare la propria identità individuale o di gruppo non in contrapposizione, ma in comunicazione con gli altri.
2. Sviluppare una personalità curiosa, attenta, disponibile, democratica, sensibile, rispettosa dell’altro.
3. Diventare capaci di riflettere su di sé, sugli altri, sugli stereotipi e i pregiudizi. dimostrando capacità autocritiche.
4. Prendere coscienza della complessità, ma anche della relatività dei punti di vista e quindi essere capace di cambiare il proprio.
5. Essere capace di accettare e convivere costruttivamente con il diverso, riconoscendone i diritti.
(Marina Medi, dal web)
Di tutto questo rifletteranno dirigenti scolastici, docenti e genitori venerdì 14 novembre dalle 16.15 alle 18.30, nel Cinema San Pietro a Montecchio Maggiore,
in occasione del Convegno provinciale su Scuola e Intercultura, un Dialogo sulle Buone Pratiche promosso anche dall’ufficio Migrantes diocesano.
Il convegno vedrà in particolare l’intervento di Graziella Favaro, insegnante e autrice di diverse pubblicazione sull’interculturalità. La partecipazione è libera.





