La beatificazione di Maria Bolognesi, il 7 settembre 2013 a Rovigo, rimarrà senz’altro nel cuore di Marco Ferrari. Per lui, 21 anni, padovano, un rinnovato incontro con la mistica laica che lo ha miracolato in tenera età grazie alle preghiere della nonna, fatto riconosciuto dal tribunale ecclesiastico di Padova.
Oggi, studente al Seminario Vescovile di Vicenza, Marco non lega il suo percorso di fede e la scelta vocazionale direttamente al miracolo della sua guarigione, perché da Maria Bolognesi ha imparato (al di là della sua storia più conosciuta e legata ai carismi mistici e alla lotta interiore contro il demonio) che il vero miracolo è riuscire a raggiungere quella piena confidenza con Dio che consente di rimanere fiduciosi di fronte ad ogni evento della vita, anche il più terribile. E, guardando le foto che Marco tiene tra le mani, le sue parole non hanno bisogno di conferme, di ulteriori spiegazioni.
Si vede un bambino di appena due anni completamente fasciato, sotto le bende sollevate compare un corpicino senza pelle, consumato, ustionato. E’ la “sindrome di Lyell” una reazione allergica a un comune sciroppo antibiotico, assunto per contrastare una malattia da raffreddamento. Il corpo impazzisce e si autodistrugge, prima la pelle, poi i tessuti interni, poi arriva l’arresto cardiaco e il decesso.
Fino a questo punto era arrivato Marco, ma i medici continuano il massaggio cardiaco per due ore, “cosa che non si fa mai”, spiega. “Siamo andati contro l’evidenza” disse testualmente il medico curante.
In quello stesso momento la nonna di Marco stava pregando con il santino di Maria Bolognesi, che solo per puro caso le era capitato in mano cercando la novena a Maria Ausiliatrice. “Mia nonna in quel momento si è ricordata di un sogno cui non aveva dato importanza. Le erano apparse due donne vestite di nero a una festa di famiglia, che dicevano di essere di Rovigo e portavano con sé mazzetti di fiori colorati fatti di carta, ma noi non abbiamo parenti di Rovigo e così la nonna capì subito che la preghiera andava rivolta a Maria Bolognesi. Invitò tutta la famiglia a pregarla, anche i genitori, anche nel momento più disperato in cui non le davano retta”.
Una fede solida e convinta, anche dell’efficacia della preghiera, una grande confidenza con Dio, nella quotidianità, questo, secondo Marco, è quello che deve rimanere in noi cristiani di Maria Bolognesi e di quel miracolo.
Karemi Furlani





