“La Grande Bellezza” vince l’Oscar

Dobbiamo davvero esserne fieri?

 
La grande bellezza vince l’Oscar come miglior film straniero. Come italiani e come cattolici dobbiamo davvero esserne fieri?

Dopo essersi aggiudicato il prestigioso Golden Globe, il film di Paolo Sorrentino porta a casa il riconoscimento più ambito in ambito cinematografico, premio che da ben 15 anni non toccava ad una produzione italiana.

Eppure questa vittoria non ci fa sentire fieri come quando toccò a Roberto Benigni con quel film inaspettato e carico di poesia che fu La vita è bella.

Il film di Sorrentino di inaspettato non ha proprio nulla. Qualcuno sussurra di un prodotto confezionato ad uso e consumo del mercato e dei critici americani. Un’Italia da cartolina, crapulona e corrotta, festaiola e priva di valori: ecco ciò che di noi in America piace sentir dire (una versione aggiornata di “pasta, mafia e mandolino”, per capirci).

Un cast di attori bravissimi, ma che interpretano una cricca di borghesi cocainomani, una generazione attanagliata da un vuoto esistenziale, precipitata nel vortice della mondanità, senza radici, stanca e disillusa. Se l’Italia è questa, meglio allora emigrare in America, dove ad aggiudicarsi l’Oscar come miglior film autoctono è stato invece “12 anni schiavo”, grande messaggio di quella libertà della quale gli Stati Uniti non cessano di proporsi come democratici paladini, riconoscendo anche le loro colpe passate. 

Insomma questi Oscar – volendo fermarsi ai soggetti – appaiono francamente un po’ scontati. Ripropongono l’idea di una Europa vecchia e corrotta e di un Nuovo Mondo giovane e impegnato.


Oltre che come italiani, anche come cattolici ci sentiamo inoltre avviliti da questo premio. Ne La grande bellezza c’è un cardinale insulso tutto preso dal palato e incapace di parlare di spiritualità; una suora incartapecorita e sfruttata da gente senza scrupoli; un prete che celebra un funerale grottesco, pronunciando parole di circostanza, completamente avulse dalla realtà che lo circonda. Davvero la Chiesa in Italia è questa?

Presentare le cose così non è un’altra arma per strappare facili plausi e applausi?

Naturalmente ci sarà qualche intellettuale cattolico che plauderà anche a questo, ma noi – lo torniamo a dire, senza paura di esser considerati bigotti – questa grande bellezza da Oscar davvero non la vediamo.

 
Don Alessio Graziani
Delegato ACEC Triveneta