Misercordiosi come il Padre (3)

La testimonianza di Francesca: sposa, educatrice e scout con la gioia della fede

Continuando le interviste sulla misericordia, questa settimana abbiamo intervistato una scout.
Ma Francesca Sartori è anche una giovane moglie di 29 anni. Vive a Malo e lavora come educatrice in una scuola dell’infanzia per bambini fino ai 36 mesi. Ciò che colpisce guardandola è un viso molto solare che poi racconta una gioia profondamente radicata dentro di lei, grazie alla fede.
Ecco cosa ci ha raccontato sulla misericordia.
 
Che cosa significa per te essere misericordiosa?

Essere
misericordiosi. E’ appunto un essere, una modalità agita. Una delle sfide maggiori da affrontare. La parola stessa, nella sua etimologia, ci richiama la necessità di mettere il proprio cuore dove c’è dolore. Credo che l’unico modo vero per tentare di seguire la Misericordia sia quello di comportarsi sempre seguendo i propri valori, cercando di sentire il sentire degli altri e, dove possibile, cercare di stare vicini, di non far sentire soli. Sono sicura di non esserci riuscita sempre, anzi. Tante volte, forse nascondendomi anche, ho temuto di essere invadente, di non essere la persona giusta nel momento giusto. Ho avuto paura del dolore e non sempre mi sono avvicinata alla sofferenza altrui. Altre volte, invece, sono riuscita a tendere la mano nelle piccole sfide della quotidianità o in quelle grandi che la vita ti pone innanzi per permetterti di diventare più grande, più forte. Il fatto che Papa Francesco voglia che si rifletta su questa virtù credo sia una sua lettura della storia del nostro presente e un suo tentativo di darci una risposta, tornando all’esempio che Dio ci ha dato. E’ necessario tornare a mettersi nei panni degli altri, riportare alla mente che il più grande comandamento datoci è quello di amare il prossimo nostro come noi stessi e, quindi, di far nostro quanto più ci è possibile, l’altrui dolore. Per condividere, per supportare. La colgo, ripeto, come una sfida, un incitamento a non perdere di vista chi ci circonda  e di farlo con il cuore e le mani tese.

Quando hai sentito la misericordia di Dio nella tua vita?

Nella mia vita ho avuto la fortuna di ricevere questo dono quando una persona a me molto vicina si è ammalata e ha dovuto affrontare una difficile operazione di cui non sapevamo l’esito. C’era solo da sperare. Ho pregato assieme a questa persona in una cappella di ospedale e ho fatto una promessa alla Madonna. Lei mi ha ascoltata e io ho mantenuto la promessa come ringraziamento della sua Misericordia. E’ stato un dono immenso e cerco di onorarlo al meglio che posso ogni nuovo giorno. Non so perché sono stata scelta, ma ho imparato, in quella occasione, ad accettare di essere amata in maniera così incondizionata (cosa non facile pure questa!), pur essendo profondamente grata.

Francesca ha raccontato con verità e semplicità le sue esperienze personali, ma in fondo, ha dato voce ad esperienze che appartengono alla vita di ciascuno: la paura, il timore, la scoperta di un coraggio che non è nostro, l’esperienza della misericordia di Dio che va solo accolta… Ringraziamo Francesca per averci condotti con semplicità e profondità alla ricerca della misericordia nelle nostre quotidianità.
 
 
 
Naike Borgo